Il processo è stato incardinato davanti al giudice Giuseppe Miceli che ha dato la parola al pm Roberto Gambina e al difensore dell’imputato, l’avvocato Fabio Inglima Modica, per la richiesta di ammissione dei mezzi di prova. Il 2 marzo ci sarà la prima udienza del dibattimento con l’audizione della presunta vittima e di alcuni poliziotti che si occuparono del caso.
Curaba per diverse settimane fu ricercato dagli agenti del commissariato di Porto Empedocle a cui si era rivolto il proprietario di un albergo che aveva soccorso la quarantenne in una pozza di sangue. La donna aveva una mandibola fratturata, il timpano rotto, ecchimosi sugli occhi e sulle orecchie, traumi al torace e alla gamba nonché due denti rotti e una costola fratturata. La compagna di Curaba non ha mai sporto denuncia.