Matteo Messina Denaro Renato Cortese
Il questore di Palermo, Renato Cortese, su Matteo Messina Denaro: “Probabilmente non ha più alcun ruolo nell’organizzazione, e gli affiliati non rendono conto a lui”.
Renato Cortese, 53 anni, è in Polizia dal 1991 e nel suo biglietto da visita è scritto: 11 aprile 2006, la cattura di Bernardo Provenzano, ad opera del gruppo cosiddetto “Duomo”, diretto dallo stesso Cortese, e che è stata immortalata nel documentario “Scacco al Re”. Adesso Cortese, nel frattempo assurto alla carica di questore di Palermo, è intervenuto nel merito dell’attuale ruolo in Cosa Nostra di un altro superlatitante storico, Matteo Messina Denaro, ricercato da 26 anni, dal 1993. Renato Cortese dubita che lui, Messina Denaro, sia la stella polare della mafia siciliana, e afferma: “In questo momento storico, dalle indagini su Palermo, ma anche su tutte le altre province siciliane, non credo emerga un ruolo attivo del latitante Matteo Messina Denaro nel panorama criminale e mafioso siciliano. Per cui è un soggetto che probabilmente non ha più alcun ruolo nell’organizzazione e che quindi è defilato, non lascia tracce, non partecipa alle riunioni, non ha strategie criminali, gli affiliati non rendono conto a lui. È un soggetto che si sta facendo la sua latitanza probabilmente anche fuori dalla Sicilia”. Lo scorso 10 gennaio il procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo, Federico Cafiero De Raho, ha affermato : “I latitanti godono di coperture e reti di sostegno. Non potrebbero esistere i latitanti se non ci fossero reti che consentono le latitanze. Le reti via via sono state tagliate e si assottiglia sempre più quel sostegno che ha consentito al latitante di restare ancora oggi impunito. Questo mi fa pensare che Matteo Messina Denaro sarà sicuramente arrestato”. E Renato Cortese aggiunge: “Matteo Messina Denaro dovrà pagare i conti con la giustizia e speriamo che presto sia arrestato però va tenuto presente che la mafia è un’altra cosa rispetto alla singola cattura di un latitante. Per cui far diventare prioritario l’arresto di un latitante non vuol dire strategicamente sconfiggere definitivamente la mafia: primo perché è latitante, e l’organizzazione già mette in conto che prima o poi sarà catturato, e secondo perché il latitante Messina Denaro in modo particolare non ha alcun ruolo all’interno di Cosa Nostra” – conclude Renato Cortese. Già da parecchio tempo Matteo Messina Denaro non pagherebbe più i suoi avvocati difensori che lo assistono in diversi processi, non vi è alcuna traccia della sua eventuale attività criminale, in nessuna intercettazione è stata ascoltata la sua voce, ed è stato ipotizzato anche che sia morto, come fu per Bernardo Provenzano, inseguito per 43 anni. L’ultima prova concreta della esistenza del capomafia risale al 1996 quando Francesca Alagna ha partorito Lorenza, figlia di Matteo Messina Denaro.
Angelo Ruoppolo (Teleacras)