“Melebranche”, gruppo Pelonero, assolta la commercialista dall’accusa di bancarotta e associazione a delinquere

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Il giudice per l’udienza preliminare del tribunale di Agrigento, Micaela Raimondo, ha assolto perché il fatto non sussiste dalle accuse di associazione a delinquere e bancarotta fraudolenta, la commercialista agrigentina Graziella Falzone, 58 anni, finita a processo nell’ambito dell’operazione “Malebranche” sulle presunte bancarotte fraudolente, di oltre 5 milioni di euro, del gruppo imprenditoriale “Pelonero”. Il pubblico ministero Paola Vetro aveva chiesto la condanna a 7 anni di reclusione, escludendo il solo vincolo associativo. La professionista è stata l’unica imputata che ha scelto di essere giudicata con il rito abbreviato.

La Procura le contestava di avere partecipato in concorso, con i componenti della famiglia Sferrazza e gli altri amministratori delle società che gestivano la catena di negozi di casalinghi e articoli da regalo, alle operazioni fraudolente di svuotamento delle imprese in vista del fallimento in modo da fare sparire le risorse destinate all’erario o ai numerosi fornitori e creditorii. Altri 19 imputati, in precedenza, sono stati rinviati a giudizio ma è stata esclusa dal Gup l’associazione a delinquere.

Secondo l’accusa, la famiglia Sferrazza avrebbe creato delle società, e dopo aver comprato diverse centinaia di migliaia di euro di merce, non avrebbe pagato i fornitori, dichiarando fallimento, non prima di averle svuotate di tutto. Il Tribunale del Riesame prima e la Cassazione poi hanno annullato tutte le misure cautelari personali.

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