Nel covo di Matteo Messina Denaro nel residence a Mazara del Vallo trovata una pistola con la stessa matricola della pistola di un carabiniere. Indagini in corso.
Nel covo di Mazara del Vallo, in un complesso residenziale in via Castelvetrano 45/C, che sarebbe stato utilizzato da Matteo Messina Denaro, è stata trovata una pistola, una Walther, che ha la stessa matricola di quella detenuta da un carabiniere in servizio alla Dia, la Direzione investigativa antimafia, di Trapani, che è stato impegnato nella caccia al latitante e che adesso è sbalordito di quanto scoperto. Il covo è il garage intestato a Giuseppe Di Giorgi, 49 anni, che è stato già arrestato. E all’interno sono stati rinvenuti anche documenti, impronte e soldi. E’ poi la pistola con 50 munizioni, perfettamente funzionante, nascosta in un armadio tra i vestiti.
Di Giorgi ha raccontato: “L’ho trovata per strada”. Sono in corso indagini, per scoprire perché è stato scelto proprio quel numero di matricola, da parte del Ros dei Carabinieri e dello Sco della Polizia, coordinati dal procuratore capo di Palermo, Maurizio De Lucia, dall’aggiunto Paolo Guido e dai sostituti Bruno Brucoli e Pierangelo Padova. Nessuno sarebbe indotto a credere nella casualità, perché serviva il numero di matricola di una pistola uguale per “pulire” la pistola trovata nel garage. Il lavoro di copiatura è da maestri, come già riscontrato nella pistola saltata fuori nell’ultimo covo di Messina Denaro in vicolo San Vito a Campobello di Mazara.
E il boss ai magistrati interroganti ha spiegato beffardo: “Quest’arma voi non potete risalire a niente perché è fatta bene la punzonatura che non si vede niente… 20 anni fa me l’hanno portata dall’estero… dal Belgio… la mia vita non è che è stata sedentaria, è stata una vita molto avventurosa… molto movimentata…”. Gli investigatori hanno riscontrato che Messina Denaro e la sua presunta amante e vivandiera, Lorena Lanceri, hanno frequentato il residence, e che due chiavi, una sequestrata a lui e un’altra a lei, aprono il cancello del condominio. Inoltre, il garage di Giuseppe Di Giorgi è aperto da altre due chiavi: una sequestrata dopo l’arresto a Rosalia Messina Denaro, sorella del boss, e l’altra sequestrata ad Andrea Bonafede, il geometra che ha prestato l’identità a Messina Denaro.
Angelo Ruoppolo (Teleacras)