“Messina Denaro impassibile alla diagnosi del tumore

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Al processo a carico del dottore Tumbarello ascoltato un medico oncologo: “Matteo Messina Denaro si mostrò del tutto indifferente alla diagnosi del tumore”.

Al processo per concorso esterno in associazione mafiosa in corso innanzi alla sezione penale del Tribunale di Marsala, presieduta da Vito Marcello Saladino, a carico del medico di Campobello di Mazara, Alfonso Tumbarello, 71 anni, ovvero colui che avrebbe firmato le prescrizioni sanitarie e le ricette a Matteo Messina Denaro durante la latitanza e la malattia, è stato ascoltato un medico oncologo in servizio alla clinica “La Maddalena” a Palermo dove il 16 gennaio del 2023 è stato arrestato il boss. Si tratta del dottor Vittorio Gebbia, che tra l’altro ha sottolineato come Messina Denaro abbia accolto la diagnosi del tumore impassibile, del tutto indifferente.

Gebbia, interrogato come testimone citato dalla difesa di Tumbarello, ha aggiunto: “Il signor Bonafede, ovvero Matteo Messina Denaro, veniva da solo e non ha mai indicato familiari di riferimento. Non ha mai avuto un accompagnatore e non sembrava una persona in difficoltà economiche. Assorbì quasi in silenzio la diagnosi negativa”. E in aula si è seduto da testimone anche un anatomopatologo dell’ospedale di Castelvetrano, Roberto David, che ha eseguito esami istologici sui campioni inviati dall’ospedale di Mazara dove è stato effettuato, dal chirurgo Giacomo Urso, il primo intervento chirurgico su Messina Denaro. Il dottor David ha riferito di alcune sollecitazioni, ma solo di carattere umanitario, da parte di una dipendente dell’ospedale. E non ha risposto con certezza alla domanda se anche il dottor Bavetta avesse sollecitato in particolare il referto istologico del campione prelevato da Messina Denaro, nascosto sotto l’identità di Andrea Bonafede. Gli stessi Francesco Bavetta, gastroenterologo ed endoscopista di Marsala, e Giacomo Urso, chirurgo all’ospedale di Mazara del Vallo, sono già indagati per favoreggiamento aggravato.

E innanzi ai magistrati si sono difesi così: “Sì, lo abbiamo visitato e operato, ma abbiamo saputo solo dopo il suo arresto che il paziente in realtà era Matteo Messina Denaro. A noi si è presentato come Andrea Bonafede”. La Procura ha accertato che Messina Denaro fu indirizzato e forse accompagnato da Giovanni Luppino, imprenditore agricolo suo autista, dal dottore Bavetta per sottoporsi a una colonscopia d’urgenza il 3 novembre del 2020. A Luppino nel corso della perquisizione è stato sequestrato un biglietto col nome di Bavetta, medico a cui lo stesso Luppino si rivolse per sé già nel 2019. Lo stesso Messina Denaro ha confermato che è stato Luppino a indicargli il nome del dottor Bavetta. Giacomo Urso invece è il medico dell’ospedale di Mazara del Vallo che il 9 novembre del 2020, solo 4 giorni dopo il ricovero e 7 giorni dopo la diagnosi di cancro al colon, operò Messina Denaro, poi dimesso il 13 novembre.

Angelo Ruoppolo (Teleacras)

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