\”C’è un vecchio proverbio che recita : “u cani muzzica sempri’ u strazzatu”.
Il proverbio ci ricorda che, purtroppo, nella maggior parte dei casi le sventure si concentrano su chi già non è fortunato. È quello che accade, dunque, quando un cane morde un povero, cioè qualcuno che non versa in buone condizioni. Si tratta di una constatazione un po’ amara, certo, ma che è anche molto vera. Di buone condizioni non versano sicuramente i lavoratori del MIM a tempo determinato, i quali pur garantendo il corretto funzionamento delle istituzioni scolastiche in migliaia attendono le retribuzioni da mesi, alcuni addirittura dall’inizio dell’anno scolastico. Provate ad immaginare una docente o ATA i quali devono percorrere decine di chilometri per raggiungere la sede di lavoro. Spesso chiedo qualche soldo ai miei genitori (con la promessa che appena pagano ve li restituisco) dice Concetta, docente, per recarsi al lavoro percorre settanta chilometri solo, andata. E’ una vergogna – aggiunge – Roberta, collaboratrice ATA, per recarsi al lavoro percorre a trenta chilometri, solo andata. Sono innumerevoli le richieste di aiuto quotidiano da parte dei lavoratori, – aggiunge Aldo Mucci – che si rivolgono a noi , e le segnalazioni da parte delle scuole, impotenti ad agire dopo il caricamento del contratto e il controllo sullo stato di lavorazione della rata, dal momento che una volta autorizzati, i pagamenti sono tutti in carico a NoiPA. La nostra organizzazione sindacale sta continuamente inviando segnalazioni di tutti i problemi, sia al Dipartimento delle politiche finanziarie che al Dipartimento dei sistemi informativi, e sta costantemente sollecitando il MIUR a intervenire col MEF. Ma i due ministeri si rimpallano le responsabilità e i lavoratori rimangono senza stipendio\”.