Diego Di Simone, ex ispettore della Squadra mobile di Palermo, in primo grado, in abbreviato, al processo sul cosiddetto “Sistema Montante”, è stato condannato dal Tribunale di Caltanissetta a 6 anni e 4 mesi di reclusione allorchè si sarebbe associato con Antonello Montante per commettere più delitti contro la pubblica amministrazione, accesso abusivo a sistema informatico e corruzione. Ebbene, adesso, nelle more del processo d’Appello, Diego Di Simone ha affermato: “Sul mio conto vengono sempre dette cose non vere. Non sono mai stato il capo della sicurezza di Montante bensì ho ricoperto il ruolo di capo della sicurezza nazionale di Confindustria, che mi sembra una cosa assai diversa. Nei miei 20 anni di attività di polizia giudiziaria svolta nella Polizia di Stato non sono mai stato assegnato all’ufficio scorte e tutela. Ho svolto attività di indagini contro la criminalità e la mafia a Palermo. Non mi sono proposto a Confindustria, ma sono stato portato da un altissimo dirigente della polizia di Stato a ricoprire il delicato ruolo nell’organizzazione degli industriali. Tutto questo è agli atti del processo. L’Ufficio che si è occupato della tutela del delegato per la legalità di Confindustria, Antonello Montante, è l’Ispettorato di pubblica sicurezza del ministero dell’Interno, alle dirette dipendenze del capo della Polizia”.
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