Grazie alla denuncia dell’On. Nello Dipasquale, la Procura della Repubblica di Siracusa ha aperto una inchiesta per chiarire le cause che hanno portato al decesso del Direttore del Parco Archeologico della città aretusea Calogero Rizzuto.
Il fascicolo, per il momento a carico di ignoti e senza ipotesi di reato, è frutto della lettera al Prefetto di Siracusa, Giusi Scaduto, inviata dal parlamentare regionale Emanuele Dipasquale che ha denunciato dei presunti ritardi sia nel ricovero del paziente sia nei risultati dei tamponi, arrivati dopo 5 giorni. Il Procuratore capo di Siracusa, Sabrina Gambino, che coordina l’inchiesta, valuterà se sono configurabili omissioni o ritardi che possano avere inciso sulla sorte del direttore della Regione Siciliana.
Nel frattempo si è scatenata una vera e propria guerra a colpi di comunicati stampa tra l’onorevole ragusano e il direttore dell’Asp di Siracusa Lucio Ficarra.
Dopo il decesso di Rizzuto, Ficarra, diramava un comunicato ufficiale con il quale “oltre a rassicurare la cittadinanza circa l’impegno dell’Asp per fronteggiare l’emergenza epidemiologica in atto, che è stata approntata un’organizzazione accurata per l’accettazione ed il trattamento dei soggetti affetti da coronavirus che sino a questo momento sta dando prova di funzionare adeguatamente”.
Nello stesso comunicato, però, il direttore dell’Asp di Siracusa aggiungeva: “Purtroppo vi sono dei casi (sin ora per fortuna limitati) di soggetti rispetto ai quali non è possibile evitare l’esito infausto. Diventa cruciale, pertanto, da parte degli utenti, attenersi scrupolosamente alle indicazioni dei sanitari, ne è riprova quest’ultimo caso in cui sarebbe stato preferibile accettare il ricovero proposto nell’immediatezza dai sanitari in ragione della presenza di conclamati elementi di rischio”.
E l’on. Dipasquale, appresi i contenuti del comunicato dell’Asp di Siracusa, ha definito “aberranti le dichiarazioni del direttore dell’Asp Ficarra che suscitano serie perplessità sul decesso dell’arch. Rizzuto. Inopinatamente – continua Dipasquale – il direttore dell’Asp Ficarra afferma che l’architetto Rizzuto avrebbe rifiutato il ricovero al primo contatto con la struttura sanitaria siracusana, cosa non vera ma che lascerebbe un’ombra pesantissima sulla sanità guidata da Ficarra perché sarebbe inconcepibile se, ancorché rifiutato il ricovero, in presenza di conclamati elementi di rischio, il paziente fosse stato lasciato libero di andarsene senza adottare le misure per casi di tale gravità”.
La guerra è aperta. Adesso la palla passa in mano alla Procura della Repubblica di Siracusa che dovrà far luce sulla morte dell’architetto Rizzuto.
Il direttore dell’Asp di Siracusa, Lucio Ficarra, non è un volto nuovo per l’utenza sanitaria agrigentina; lo stesso, infatti, ha diretto l’Asp della Città dei Templi per diversi anni. Di lui si ricorda, soprattutto, il giorno in cui ha lasciato la direzione di Agrigento, quando da autentico “eroe” si autoproclamava un potente risparmiatore dell’Asp agrigentina, per avere lasciato nelle sue casse dell’Asp circa venti milioni di euro…
Peccato che qualche anno dopo nella città di Agrigento moriva di malaria Loredana Guida, giovane giornalista, dopo un via vai (discutibile) dall’ospedale San Giovanni di Dio di Agrigento attualmente al vaglio dalla Procura agrigentina che, ovviamente, ha aperto una inchiesta.
Precisiamo che non esiste alcun collegamento tra il direttore dell’Asp siracusana e la morte di Loredana. Ma tale circostanza non può non farci ricordare che all’ospedale di Agrigento, nel 2020, manca un reparto di malattie infettive. Del resto, né i suoi predecessori né i suoi successori hanno ancora provveduto a dotare il nosocomio agrigentino di un fondamentale servizio che renderebbe onore alla sanità siciliana, a quella agrigentina e soprattutto a dare speranza e dignità ad un popolo di 450 mila persone.
Quando qualcuno muore a causa di un presunto episodio di malasanità, è sempre indispensabile fare piena luce per accertarne, ove esistenti, le responsabilità a tutti i livelli. Lo affermò da operatore della sanità.