Mucci (SGS): \”Un fondo speciale di Agenda Sud per le scuole in situazioni di disagio sociale della Sicilia\”

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Agenda Sud parte da Caivano, dove nelle scuole superiori la dispersione scolastica è del 33%, contro una media nazionale del 18,6%. Alle medie su 1.300 alunni, solo 87 frequentano il tempo prolungato. Le scuole del Sud Italia soffrono da troppo tempo per carenza di personale e da un’offerta formativa carente e per servizi quasi nulli. La mancanza di infrastrutture nelle scuole del Sud, come mense e palestre, rendono difficile offrire un’educazione di qualità. Bisogna investire in una maniera “tosta”, così da colmare i divari tra le scuole del Nord e del Sud. Al Sud, la penuria di personale docente nelle scuole, e soprattutto di personale ATA è così macroscopica che non si può nascondere, basta parlare con i dirigenti ed i  DSGA  per rendersi conto della fragilità della “macchina amministrativa” degli istituti. Una fragilità ormai assuefatta, granitica che non consente di vedere oltre, che non riesce ad “accompagnare” per mano, togliendoli dalla strada, i ragazzi vittime di grave povertà educativa. La dispersione scolastica si combatte facendo rete: territori connessi con altre scuole, azioni di sostegno psicologico e socio-educativo durante tutto il percorso di studi, percorsi formativi personalizzati   di orientamento e di accompagnamento, ma soprattutto la scuola deve essere una scommessa costante sulla relazione. Basta con la scuola a spazio chiuso, zeppe di banchi verdi e scoloriti e gli alunni stipati lì per 5 o 6 ore al giorno. Per togliere i bambini e gli adolescenti dalla strada, bisogna uscire da quegli spazi chiusi di aule poste al terzo piano di un vecchio edificio adibito tristemente a “scuola”. Bisogna creare infrastrutture colorate non solo di cultura, ma anche di gestualità quotidiane raccontando la strada. Per fare questo bisogna creare un fondo speciale in Agenda Sud da utilizzare per le scuole in situazioni di disagio sociale della Sicilia che consentirebbe di  cancellare la dispersione scolastica e contemporaneamente il triste primato della precarietà, in quanto il progetto necessita di  personale docente e ata.

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