Naufragio Palermo, difficoltà dei sommozzatori nelle ricerche. Hanno una autonomia di 12 minuti

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I team dei sommozzatori dei vigili del fuoco sono al lavoro alla ricerca dei 6 dispersi dopo l’inabissamento di ieri dell’imbarcazione al largo di Porticello a Palermo. Le squadre sono composte da due operatori specializzati speleo che hanno un tempo di permanenza in profondità di 12 minuti prima della risalita e il cambio continuo con un successivo team. Si stanno pianificando le operazioni per l’apertura sul relitto di accessi più agevoli per la penetrazione all’interno, mentre si procede con difficoltà all’accesso verso le cabine dove è possibile ipotizzare, vista l’ora del naufragio, la presenza dei dispersi. È impossibile verificare la loro presenza all’interno attraverso gli oblò. Continuano parallelamente le ricerche in superficie nell’area del naufragio anche con elicottero e imbarcazione dei vigili del fuoco.

Uno scenario da “Concordia in piccolo, dove è difficile avanzare a causa di ostacoli e spazi molto ridotti”. Così i Vigili del fuoco in merito alle condizioni in cui operano i sub impegnati nella ricerca dei sei dispersi del naufragio del del superyacht di lusso Bayesian, affondato ieri all’alba al largo di Porticello, nel Palermitano. Oggi le fasi di ricerca comportano l’intervento di due sub per volta, che possono restare immersi a quella profondità solo una dozzina di minuti, compresi i due minuti per raggiungere il fondale e poi riemergere. “Il nostro obiettivo e’ la penetrazione dell’imbarcazione, per nulla semplice a causa della profondita’ e dei materiali che sono all’interno e che ostacolano il nostro accesso. Una volta individuato il varco migliore e bonificato, si inizia l’ispezione interna: una fase molto difficoltosa e molto complessa”. Lo ha detto l’ispettore del Nucleo sommozzatori dei vigili de fuoco di Palermo, Tilotta ha spiegato che il Bayesian, adagiato su un fianco, appare integro e senza squarci.

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