Neonata uccisa da un batterio killer in ospedale: Procura apre un’inchiesta

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La Procura di Catania ha aperto un’inchiesta sulla morte di una neonata avvenuta lo scorso 11 agosto nell’ospedale Cannizzaro di Catania. La piccola era nata prematura, ma la gravidanza era giunta in stato avanzato, il parto era andato bene e la bimba aveva tantissime possibilità di salvarsi, se non fosse stata colpita da un’infezione in ospedale. I genitori, assistiti dai legali dello Studio3A, chiedono di fare piena luce sul decesso della loro primogenita.

I genitori di Acireale, mamma di 29 anni e il marito, 37 anni, lo scorso 16 luglio si erano recati al pronto soccorso ostetrico del Cannizzaro a causa di un distacco della placenta. La donna era giunta alla 29/ma settimana più tre giorni di gravidanza, quindi oltre il settimo mese. I medici dell’unità operativa di neonatologia hanno deciso di anticipare il parto sottoponendola in quella stessa giornata ad un cesareo, perfettamente riuscito: la bimba è nata sana, pesava un chilo e 316 grammi ed è stata messa incubatrice nel reparto di Terapia Intensiva Neonatale.

«Il 30 luglio – spiegano gli avvocati – una dottoressa ha comunicato alla coppia che la neonata era positiva al Serratia Marcescens, un batterio che non dovrebbe essere presente in ambienti come gli ospedali, tanto più nelle terapie intensive che dovrebbero essere sterili, ma che purtroppo è oggi responsabile di un’ampia gamma di infezioni nosocomiali ed è spesso causa di focolai ad alto tasso di mortalità ospedaliera, sia nei pazienti adulti sia proprio in quelli pediatrici».

Da allora i genitori non hanno più potuto vedere né accarezzare la bambina se non il 10 agosto, il giorno prima del decesso. Lo scorso 28 settembre hanno presentato denuncia ai carabinieri del Nas.

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