Assolti perché il fatto non sussiste. Sentenza di primo grado confermata dai giudici della Corte d’Appello di Palermo al processo a carico dell’ex comandante provinciale dei carabinieri di Agrigento Vittorio Stingo e di due capitani dell’Arma all’epoca dei fatti in servizio alla Compagnia di Licata, Augusto Petrocchi e Carmelo Caccetta, accusati di rivelazione di segreto di ufficio.
Ai tre ufficiali si contestava di avere rivelato la notizia riservata dell’imminente arresto di un maresciallo all’epoca dei fatti, in servizio alla Compagnia di Licata, coinvolto in un giro di tangenti. Accuse che erano state completamente escluse nel processo, con il rito abbreviato, celebrato davanti al gup del tribunale di Agrigento, Micaela Raimondo.
La vicenda risale al giugno del 2021. “Il colonnello Vittorio Stingo non ha commesso alcun reato – aveva detto l’avvocato Salvatore Pennica, replicando alle richieste dei magistrati -, l’accusa di rivelazione di segreto di ufficio e anche di calunnia appaiano come un attacco personale a un ufficiale pluridecorato che ha dedicato la sua vita all’Arma e che, anche in questa circostanza, ha agito solo nell’esclusivo interesse di tutelarla”.