Nino Cuffaro, PD, bocciato anche dai suoi compagni di partito. Non perde mai l’occasione per stare zitto

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Ha voluto mostrare i muscoli ed alla fine ha fatto indignare anche i suoi compagni.

Certo, la presenza di Nino Cuffaro (creator digitale) all’interno del PD, nella qualità di segretario cittadino, rappresenta, forse, più che una guida, un vero e proprio problema. Non fosse altro perchè le sue “uscite” e le sue “sparate” non sono gradite da chicchessia, compresi paradossalmente dai suoi compagni del partito.

Ieri l’altro El Nino detto “il Buono” (hai visto che siamo bravi?) ha sfornato una delle sue performance che è stata la più classica delle occasioni perse per stare zitto. Lui, ha voluto mostrare la sua forza, ed ha tirato fuori un comunicato attraverso il quale, in buona sostanza, stava con le posizioni di Fofò Buscemi e Don Mario (nonostante la sua arroganza elefantica mostrata durante l discorso con il Prefetto) e “teneva a bada” il Prefetto, un gradino, anzi, due gradini sotto, sol perchè si era “permesso” di invitare i componenti del corteo a rispettare le regole e a non avvelenare ed esasperare gli animi fra i partecipanti.

Chi scrive, nella giornata di ieri, ha prodotto per questo giornale un articolo relativamente alle accuse mosse da Cuffaro a Sua Eccellenza. Di fatto e in un riassunto molto ristretto l’estensore dell’articolo, oltre a mostrare perplessità su quelle parole pronunciate da El Nino, indirizzava, in buona sostanza, nei confronti dello stesso il seguente messaggio: “Ma tu cu minchia si?”

Ieri è stato usato l’eufemismo. Oggi, alla luce di quanto accaduto che stiamo per raccontarvi, l’eufemismo ha lasciato il posto ad una bella e più schietta frase dall’indiscutibile significato.

Ed ecco la perla. Oggi abbiamo realizzato una intervista con Sua Eccellenza il Prefetto (che andrà in onda nella tarda serata di oggi) e nel corso della stessa è venuto fuori un episodio che, sostanzialmente, rileva fortemente quanto il segretario cittadino agrigentino sia più distruttivo e dividente piuttosto che costruttivo.

Dopo l’uscita del comunicato best seller di ieri ad indignarsi non siamo stati solo noi. L’onorevole di riferimento agrigentino del PD Michele Catanzaro, uomo saggio mai uscito fuori dai ranghi, dopo aver letto quella speciale classifica stilata da Cuffaro, che vedeva Buscemi e Padre Ralf in pole position e il Prefetto in ultima fila, sarà stato assalito anche esso da una sorta di rigurgito e disdegno rispetto a quelle parole. Ha preso il telefono ed ha telefonato a Sua Eccellenza il Prefetto. I contenuti di quella telefonata? Eccoli, sostanzialmente: “Sua Eccellenza il Prefetto buongiorno, sono l’on. Michele Catanzaro e sono il deputato di riferimento agrigentino alla Regione Siciliana. La chiamo solo per comunicarLe che prendo assolutamente le distanze dalle parole espresse in un comunicato dal segretario cittadino di Agrigento Nino Cuffaro, all’interno del quale c’erano delle velate accuse relative al Suo operato ed elogiava “i bistrattati” (ndr) Buscemi e Don Mario. Nello stesso tempo, gentile Prefetto, le mostro la mia più totale solidarietà a seguito di questo spiacevolissimo accaduto. Sua Eccellenza, Le sono vicino. Voglia gradire la mia totale solidarietà”.

E il segretario provinciale del PD, Simone Di Paola, al quale in un nostro recente articolo che elogiava le “gesta” di Cuffaro si mostrò disgustato e scrisse in un batter d’occhio una solidarietà indiscussa al segretario agrigentino, come la pensa oggi, dopo il best seller di El Nino di ieri? Il suo silenzio come lo si deve interpretare?

Due sono le possibilità che azzardiamo:

la prima, mutu cu sapi u ioco;

la seconda, a megliu parola è chiddra ca un si dici…

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