Nomine Sanità: “Un balletto inqualificabile”

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Severa reprimenda del presidente della Regione, Renato Schifani, sulle nomine dei direttori sanitari e amministrativi: “E’ stato un balletto inqualificabile, ma non faremo sconti a nessuno”. L’intervento.

Le nomine dei direttori sanitari e amministrativi, a fianco destro e sinistro del manager, hanno definito le ‘cabine di regia’ ai vertici della Sanità nelle nove province siciliane. Sono stati scelti autonomamente dai manager, ovvero i direttori generali. O avrebbero dovuto essere scelti in autonomia attingendo dagli appositi elenchi di professionisti. E secondo il presidente della Regione, i partiti non hanno esitato a imbeccare le nomine colorandole quindi con una bandiera politica, di appartenenza e fedele militanza. Renato Schifani non usa mezzi termini, e scandisce: “Sulle nomine dei direttori sanitari e amministrativi ho visto un balletto inqualificabile”. E poi argomenta: “Sì, un balletto inqualificabile: e lo dico assumendomene tutte le responsabilità. Ho ricevuto qualche giorno fa un manager che ha chiesto di incontrarmi. Con molto garbo mi ha chiesto indicazioni: io ho detto che non darò nessuna indicazione in merito. Ho lasciato questa persona libera di scegliere. Qualche giorno dopo ho visto che questa persona ha fatto delle scelte che hanno un nome e un cognome, di partito. Questo sistema è incancrenito. Mi preoccupa. Non voglio fare il Don Chisciotte, ma sto cercando di non fare sconti a nessuno”.

E poi Schifani aggiunge: “La mia logica è una, non sono condizionabile. Sono chiamato a cercare di cambiare alcune cose che non vanno. Nella sanità pubblica diverse cose non vanno. Io vado avanti per la mia strada. Non mi lascio manovrare da nessuno. Non me la prendo con i singoli esponenti della maggioranza, è un sistema che condiziona anche loro”. E spiega meglio: “Quando parlo di sistema incancrenito non parlo di un problema politico che riguarda la mia maggioranza, ma di un problema di sistema che si è stratificato e sovrapposto negli anni. E’ un sistema strutturato che ha delle radici. Il problema non è attuale, non nasce dalla mia maggioranza, con la quale parlerò”. E poi in prospettiva conclude: “Mi riprometto, nei prossimi giorni, di tornare sull’aspetto ospedaliero, per vedere come funzionano le emergenze. Farò qualche visita inaspettata. Devo rispondere a ciò che si sente dire, cioè che per una visita occorrono 500 giorni di attesa in una struttura pubblica. Noi abbiamo distribuito decine di milioni per abbattere le liste d’attesa. Sia sul pubblico che sul privato. Voglio capire bene quali sono i tempi di lista d’attesa anche dei centri privati. Se sono questi e sono lunghi valuteremo anche il ritiro di questi finanziamenti. Ho sentito l’assessore Volo e ho chiesto di inserire nei contratti dei direttori generali una clausola di decadenza, con dei parametri chiari che ne determineranno la decadenza nel caso in cui tali parametri non siano rispettati. Su questo saremo rigorosi. Posso assicurare che inseriremo un organismo che valuterà gli obiettivi dei direttori generali. Non faremo sconti a nessuno”.

Angelo Ruoppolo (Teleacras)

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