Non approvati i bilanci: raffica di commissariamenti in Sicilia

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La Regione ha commissariato 147 Comuni siciliani che non hanno approvato entro il termine, già prorogato, i bilanci di previsione 24-26. L’intervento dell’assessore Messina.

Lo scorso 6 maggio l’assessorato regionale agli Enti Locali ha invitato Comuni e Province inadempienti ad approvare i bilanci di previsione 2024-2026. In base ai dati aggiornati al 6 maggio, il documento di programmazione finanziaria è risultato approvato da 143 amministrazioni, ovvero il 35 per cento del totale. Dopo aver assegnato nelle precedenti settimane una proroga per rispettare gli obblighi di legge, l’assessorato ha diffidato gli Enti informando che la procedura di nomina dei commissari era già in fase molto avanzata e l’intervento sostitutivo da parte della Regione sarebbe stato imminente.

Ebbene adesso ecco l’epilogo della diffida: sono stati commissariati 147 Comuni siciliani che non hanno ancora approvato il bilancio di previsione 2024/2026. L’assessore agli Enti Locali, Andrea Messina, ha firmato i provvedimenti di nomina dei commissari ad acta che dovranno provvedere ad adottare lo strumento di programmazione economica. Si tratta di un intervento sostitutivo necessario e obbligatorio da parte della Regione allorchè l’approvazione del bilancio preventivo da parte del Consiglio comunale consente ai Comuni di autorizzare le spese e programmare le attività e i servizi da offrire ai propri cittadini nel triennio.

E l’assessore Andrea Messina commenta: “La nomina dei commissari ad acta è l’atto estremo cui abbiamo dovuto far ricorso dopo aver tentato, in tutti i modi possibili, di stimolare i Comuni ad adottare i bilanci di previsione con le procedure ordinarie, ovvero attraverso la proposta della Giunta e l’approvazione del Consiglio. I termini previsti dalla legge sono stati ampiamente superati e, con essi, anche l’ulteriore finestra che attraverso gli uffici del Dipartimento abbiamo disposto per verificare eventuali incongruità tra le informazioni in possesso dell’amministrazione regionale e l’effettiva attività politico-amministrativa svolta. I cittadini meritano rispetto e servizi efficienti” – conclude Messina.

Prima dell’insediamento i commissari accerteranno ancora una volta lo stato del procedimento e, solo in caso di verificata inadempienza, si insedieranno con la legittimazione a svolgere tutte le attività previste dalla legge per l’approvazione dei bilanci sostituendosi agli organi inadempienti e richiedendo, ove mancante, il parere dell’organo di revisione economico-finanziaria.

E’ un copione che si ripete: a parte alcune virtuose eccezioni, tra i 391 Comuni in Sicilia l’ampia maggioranza non presenta il bilancio di previsione della spesa entro il termine imposto dalla legge, ovvero (nel 2024) il 15 marzo. Spesso accade che il documento che prevede i movimenti della cassa del Comune sia approvato a novembre se non a dicembre. E ovviamente è un paradosso, un’assurdità, perché più che di previsione si tratta di un bilancio consuntivo, che peraltro limita e pregiudica il ruolo del Consiglio comunale, che sulla previsione di spesa avrebbe dovuto dibattere e valutare prima del voto, e che invece in prossimità della notte di San Silvestro è preposto solo a votare il bilancio ‘a occhi chiusi’ prima del calice “amaro” di champagne.

Angelo Ruoppolo (Teleacras)

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