Non si vota più, ma se si votasse…(video)

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La crisi di governo ferragostana e il varo del Conte bis: la mappa del consenso elettorale adesso a settembre rispetto alle Europee dello scorso maggio. I dettagli.

Il 4 marzo 2018 le elezioni Politiche, il 26 maggio del 2019 le elezioni Europee, l’8 agosto 2019 la crisi di governo scatenata da Matteo Salvini, il 4 settembre la formazione del secondo governo presieduto da Giuseppe Conte. Sono eventi tumultuosi che si sono susseguiti tumultuosamente, e che, in modo del tutto imprevisto e imprevedibile, hanno ribaltato più volte le percentuali del consenso elettorale dei partiti che siedono attualmente nel Parlamento italiano.

Dunque, secondo l’ultimo sondaggio, condotto dall’Istituto Ixè per ‘Cartabianca’, trasmissione di Rai 3, la Lega di Salvini è ancora prima partito in Italia ma dal 34,3% delle Europee adesso sarebbe al 30,1% se si votasse alle elezioni Politiche. E, invece, il Movimento 5 Stelle è in aumento, dal 17,1% delle Europee al 22,3%. Poi il Partito Democratico compie un passetto avanti, dal 22,7% di maggio al 23% di settembre. Poi Forza Italia dall’8,8% di maggio al 7%. E Fratelli d’Italia dal 6,5% al 7,4%. Complessivamente il centrodestra unito subisce un meno 5 punti percentuali tra maggio e settembre, dal 49,6% delle Europee al 44,5% di oggi. In casa centrosinistra, +Europa, 3,1% alle Europee, è stimata al 4%. Europa Verde invece riduce il proprio consenso, dal 2,3% all’1,5%. E il centrosinistra, complessivamente, comprendendo ovviamente il Partito Democratico, guadagna dalla crisi di governo lo 0,4%, dal 28,1% di maggio al 28,5% di oggi. Al di fuori dell’orbita di centrosinistra, La Sinistra balza dall’1,7% al 2,4%. Tutti gli altri restanti partiti, sommando i loro voti, precipitano dal 3,5% delle elezioni Europee al 2,3% di oggi.

E poi, altro sondaggio, quanta fiducia nel secondo governo Conte? E solo il 48% degli italiani, in base al campione intervistato, nutre fiducia. In particolare, il 15% molta fiducia, il 33% abbastanza, e poi, invece, il 27% poca e il 25% nessuna. Si tratta di esiti nella media, dal giugno 2018, mese del debutto del governo Conte, quando la fiducia è stata al 49% e poi si è mantenuta costante tra 47, 48 e 49 nei mesi successivi fino al settembre 2019.

Ancora più nel dettaglio, verso il governo frutto dell’alleanza tra Movimento 5 Stelle e Partito Democratico, coltivano fiducia il 72% degli elettori dei 5 Stelle, e il 54% degli elettori del Partito Democratico.

E poi, infine, alla domanda “quanto durerà il governo Conte?”, secondo il 15% fino al termine della legislatura nel 2023, il 16% fino all’elezione del prossimo Presidente della Repubblica, nel gennaio 2022, poi il 23% fino all’anno prossimo 2020, poi secondo il 25% sarà faticoso che duri fino al prossimo Natale, e poi il 21% risponde “non saprei”.

Angelo Ruoppolo (Teleacras)

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