Ci risiamo. Tutte le volte la stessa storia. Il fatto che siano persone famose non autorizza la massa a criticare, sputare veleno, giudicare.
Il fatto che una persona famosa scelga di raccontare quello che gli sta accendendo e le scelte intraprese non autorizza i fan (o i detrattori) a esprimersi in commenti ignobili, pieni di odio e di deliri di onnipotenza che in realtà recano in sé un analfabetismo emotivo e funzionale.
Nel mirino degli stupidi e livorosi a questo giorno è finito Tiziano Ferro che ha annunciato di essersi lasciato con suo marito. Che poi lo ha fatto anche per spiegare perché non potrà onorare degli impegni presi in Italia: deve prendersi cura dei suoi figli in questo momento doloroso della sua vita e non può portarli con sé.
Ora, se non c’è “la donna di turno” con cui prendersela (perché se una coppia scoppia la colpa nella coppia etero è sempre della donna) allora prendiamocela con i gay! Tutti e due, su, tanto \”sono loro che per loro stessa natura si prestano alla flagellazione mediatica degli omofobi\”.
È aberrante leggere commenti di chi li accusa di essersi lasciati “troppo presto”, come se tra etero non ci si lasci dopo 4 anni.
E poi le critiche piene di odio contro la scelta dell’adozione della coppia, perché gente che non sa manco cosa sia per davvero l’utero in affitto, si permette di criticare, accusate, giudicare scelte altrui. Io vorrei vedere le loro di scelte, le loro di vite, le loro di schifezze, senza avere i riflettori addosso.
I figli delle coppie omogenitoriale vivono le stesse situazioni dei figli delle coppie etero.
La separazione – legittima e a volte necessaria perché consapevole – può fare soffrire un figlio tanto quanto vedere e avvertire che i genitori non si amano più. Ma questo accade sempre, non “di più” se ci sono due mamme o due papà.
C’è in giro tanto odio. Ma non è solo quello.
C’è in giro tanta ignoranza. Una ignoranza radicata, così tanto radicata che non solo è sempre più difficile sradicare, falciare, annullare, ma che diventa ogni giorno di più cattiveria.
Tabucchi diceva che l\’ignoranza non è un vuoto da riempire, altrimenti sarebbe facile sconfiggerla; basterebbe riempirla di cultura, di sapere, di gentilezza. L\’ignoranza è un muro, che ti tocca buttare giù o scavalcare. Immaginatela, la fatica di fare questo.
L’ignorante (omofobo) crede che l’omosessuale debba “scontare” la sue scelte e il suo essere e pertanto non può agire secondo il suo sentire, ma deve seguire “la retta via”. Come se la coppia omosessuale sia immune ai problemi, alle difficoltà emotive e non, o all’amore che finisce. Qui siamo alla follia pura.
Vorrei ricordare che ci sono coppie che durano una sola stagione e sulla carta (e solo sulla carta) invece, durano per tutta la vita, uniti da mutui da pagare e debiti senza fine. E continuano a vivere in maniera tossica rapporti che degenerano ogni giorno di più. Però criticano le coppie che onestamente si lasciano.
Poi la domanda regina è stata \”chi deve pagare gli alimenti a chi\”.
Se non facesse così tanto schifo tutto questo, direi che queste persone che si esprimono in taluna maniera, mi fanno pena.
Nelle coppie omosessuali succede quello che succede tra esseri umani. Tutto qui. Fatevene una ragione. Ci si ama, non ci si ama più, ci si lascia, si crescono i figli con amore anche da separati.
Tiziano Ferro con la stessa delicatezza con cui parlò del suo amore per l’uomo che poi divenne suo marito, oggi parla della separazione da Victor.
Mi domando ancora (perché non mi capacito) come si faccia a mettere bocca nella vita e nelle scelte degli altri.
Perché imparare a tacere, se non si sa empatizzate, dovrebbe essere una regola di buongusto, oltre che di buonsenso.