“Agrigento nel bel mezzo della Sagra del Mandorlo in fiore si ritrova ancora una volta zavorrata da una non ottimale organizzazione palesata dalla scarsa affluenza di turisti in città. La situazione appare ancor più desolante se confrontiamo due eventi geograficamente vicini ricadenti negli stessi giorni. Ovvero: il riuscitissimo Carnevale di Sciacca e il nostro Mandorlo in fiore caratterizzato da divieti, controdivieti e controversie varie“.
Inizia così la nota stampa del Capogruppo della Lega ad Agrigento, Nuccia Palermo, che entra a gamba tesa sull’organizzazione del Mandorlo in fiore soffermandosi anche sulla querelle delle ultime ore tra stampa ed Ente Parco.
” Con un plafond di circa 450 mila euro, la Città di Agrigento, che ricordiamo essere la Città della Valle dei Templi, avrebbe dovuto godere di tutta una serie di attività correlate all’evento capaci di pubblicizzare il nostro territorio e creare indotto ed invece, il nulla. Oggi – scrive ancora Nuccia Palermo – veniamo a conoscenza di un’ennesima novità: 28mila euro per la pubblicità della manifestazione le cui regole di attribuzione non sembrano chiare e parlando di soldi pubblici la trasparenza diviene d’obbligo”.
“Agrigento e la Valle dei Templi sono la stessa cosa e quindi – incalza il Capogruppo leghista – gli agrigentini hanno il diritto di conoscere i criteri secondo i quali vengono spese le cifre destinate all’evento. Tengo a sottolineare che la Valle dei Templi deve essere una risorsa per la città e per i suoi abitanti “.
“Comunichiamo da subito che cercheremo di capirne di più sulla questione – conclude Nuccia Palermo – per ristabilire il sacrosanto principio secondo il quale la Sagra non può e non deve essere vista come possibilità di lucro per pochi ma deve essere restituita ai suoi agrigentini. Non posso e non voglio pensare che ci siano in merito liste di proscrizione nel mondo del giornalismo e della comunicazione ancor di più se consideriamo che la normativa vigente ha come elemento essenziale la trasparenza e le pari opportunità nei confronti di chicchessìa”.