Ok all’acqua per le campagne agrigentine: salve arance e pesche

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La seconda irrigazione di soccorso nelle campagne del comprensorio di Ribera: dalla Regione ok a 800.000 metri cubi d’acqua a fronte di 1.500.000 invocati.

La contesa dei residui metri cubi d’acqua della diga Castello a Bivona e della diga Raia a Prizzi si è conclusa a favore degli agricoltori agrigentini del comprensorio di Ribera. La ‘cabina di regia’ per l’emergenza idrica, asserragliata a palazzo d’Orleans, ha risposto: “Sì, ok, usate ad agosto l’acqua delle due dighe per la tanto invocata seconda irrigazione di soccorso. Utilizzate anche l’acqua della traversa Favara di Burgio, ma attenzione: fino a 800.000 metri cubi d’acqua complessivi, e non i 1.500.000 metri cubi che avreste preteso”. Infatti, lo scorso 6 agosto i sindaci di Ribera, Bivona, Lucca Sicula e Montallegro hanno partecipato ad una riunione della ‘cabina di regia’ e hanno ravvisato la necessità urgente e irrinunciabile di una seconda irrigazione di soccorso per la sopravvivenza delle colture agricole. Hanno spiegato che sarebbero serviti almeno 1 milione di metri cubi d’acqua dalla diga Castello e 500.000 dalla diga di Prizzi. La ‘cabina di regia’ ha accordato solo 400.000 metri cubi d’acqua ad uso irriguo dalla diga Castello. Il sindaco di Ribera, Matteo Ruvolo, ha replicato: “A fronte di 5.900.000 milioni di metri cubi presenti nella diga Castello, almeno 1.200.000 metri cubi devono essere assegnati ad uso irriguo, atteso che per l’uso potabile 1.500.000 sono stati già messi in salvaguardia fino a dicembre”.

La ‘cabina di regia’ ha risposto: “No, perché i volumi di ‘salvaguardia’ devono essere accantonati fino a febbraio 2025 data l’incertezza delle possibili piogge autunnali”. I sindaci hanno salutato e hanno armato le truppe: tutti lungo la strada statale 115, e al nostro segnale scatenate l’inferno. E così è stato. Adesso l’accordo di mediazione, ok alla seconda irrigazione di soccorso ma con 800.000 metri cubi, ritenuti sufficienti per la salvare la vita soprattutto all’arancia di Ribera Dop e alla pesca di Bivona Igp, per complessivi 7.000 ettari”.

E il presidente della Regione, Renato Schifani, commenta: “E’ una scelta per sostenere i nostri agricoltori e allevatori in un momento di estrema necessità e per proteggere e preservare le colture di eccellenza della nostra terra, ma anche il benessere economico e sociale delle comunità locali. Il governo regionale è al fianco del settore agricolo e zootecnico in un momento di particolare crisi, e proprio per questo motivo ha già stanziato decine di milioni di euro per limitare i danni dovuti alla siccità”. Il sindaco di Ribera, Ruvolo, solleva il bicchiere mezzo pieno e replica: “Siamo parzialmente soddisfatti. Il quantitativo d’acqua non è quello che avevamo richiesto ma è pure sempre meglio di niente. Continueremo a vigilare per controllare i volumi d’acqua esistenti perché siamo convinti che potrebbero esserci ulteriori volumi d’acqua utilizzabili per uso irriguo”.

Angelo Ruoppolo (Teleacras)

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