La Regione firma l’autorizzazione per la seconda irrigazione di soccorso nell’Agrigentino tra aranceti, pescheti e zootecnia. I dettagli e l’intervento di Schifani.
Semaforo verde alla seconda irrigazione di soccorso delle coltivazioni delle arance di Ribera Dop e della pesca di Bivona Igp, nei territori innaffiati dal Consorzio di bonifica 3 di Agrigento. Il commissario per l’emergenza idrica in agricoltura e zootecnia, Dario Cartabellotta, ha firmato un’apposita ordinanza che quantifica i volumi di acqua da prelevare per fronteggiare la crisi e scongiurare la morte per disseccamento di colture pregiate in un’area di 7mila ettari. E il presidente della Regione, Renato Schifani, plaude e commenta: “E’ nostra priorità tutelare le produzioni d’eccellenza dell’Isola e andare in soccorso di tutti gli agricoltori e gli allevatori che stanno subendo le conseguenze peggiori della grave siccità che stiamo vivendo. Siamo costantemente al lavoro con il commissario Cartabellotta e con la cabina di regia diretta da Salvo Cocina, oltre che con gli assessori interessati, per portare soluzioni tempestive alle urgenze. Il confronto con agricoltori, allevatori e amministratori è quotidiano per avere un quadro aggiornato sulla crisi e intervenire immediatamente dove c’è più bisogno, pur con risorse sempre più scarse” – conclude.
L’ordinanza partorita adesso da Cartabellotta, che autorizza la seconda irrigazione di soccorso, è stata concepita in occasione della riunione che si è svolta il 14 agosto scorso nella sede della Prefettura di Agrigento, dove i sindaci del comprensorio agricolo di Ribera hanno supplicato il secondo abbeveraggio per evitare il disastro e le gravissime conseguenze economiche e sociali per il territorio. Più nel dettaglio, l’ordinanza concede il prelievo dalla diga Castello a Bivona, e solo per ossigenare agrumeti e pescheti nei terreno irrigati dal Consorzio di Bonifica 3 Agrigento, e per l’utilizzo in zootecnia. A tal fine sarà versato un volume complessivo di 600mila metri cubi d’acqua, da incrementare in caso di necessità. Per le stesse finalità sono a disposizione altri 120mila metri cubi d’acqua dalla diga Prizzi e 70mila dalla diga Gammauta. E poi 200mila metri cubi d’acqua della diga Gorgo sono utilizzabili per l’irrigazione degli agrumeti e dei pescheti e per la zootecnia delle aree del comprensorio di Borgo Bonsignore, intorno a Ribera. E altri 120mila metri cubi di acqua accumulati nella traversa Favara di Burgio, e quelli ulteriormente invasabili dal Sosio Verdura, potranno essere dirottati sulle coltivazioni del comprensorio del basso Verdura. I gestori delle dighe Castello, Prizzi e Gammauta dovranno garantire il monitoraggio dello stato della fauna ittica e avviare, in caso di necessità, il trasferimento dei pesci per garantire la disponibilità dell’acqua degli invasi anche per l’uso idropotabile.
Angelo Ruoppolo (Teleacras)