Olimpiadi: non solo medaglie 

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Accadono tante cose durante una competizione così importante. Succede che si vince e che si perde, che si racconti tutto lo sforzo e i sacrifici che precedono una gara che  può portare sul gradino più alto del podio; e poi ancora le delusioni, gli errori, gli stati d’animo che tradiscono prima ancora di un errore prettamente tecnico. 

Ma ci sono anche le storie personali di ognuno di quegli atleti in gara. Molte di esse non le sapremo mai, ma quest’anno, queste Olimpiadi Paris 2024 le ricorderemo non solo per un oro che arriva dopo 24 anni nei 100 rana grazie all’italiano Martinenghi, ma anche per la grande lezione di coraggio e forza e dignità di Nathalie Moellhausen, 38 anni, campionessa di scherma, nata a Milano, campionessa del mondo con l’Italia e dal 2013 in gara con il Brasile, che ieri durante la gara – poi persa 15 a 11 – si è dovuta piegare a terra perché investita da un dolore lancinante e dal capogiro, causati da un tumore al coccige, un tumore dolorosissimo per il quale si sta curando. Era ricoverata, ha chiesto ai medici di  metterla in piedi per questa competizione, alla fine della quale, è dovuta ritornare in ospedale. 

Non si è ritirata dalla competizione, malgrado avesse più che validi motivi per farlo (non aveva certo una laringite da aria condizionata). 

Non si è ritirata Nathalie e quella scelta vale più di qualunque medaglia. Perché ha dato una lezione a tutti gli atleti, anche a coloro che a volte preferiscono la vita da vip, e dimenticano di essere degli atleti che di una loro attitudine, o di una propria passione ne hanno potuto fare una carriera straordinaria. 

Non si è ritirata Nathalie perché le Olimpiadi sono il sogno della vita, sono un’avventura pazzesca; 

Non si è ritirata Nathalie, ha onorato lo spirito olimpico, ha gareggiato, poi per 3 minuti è rimasta a terra a contorcersi dal dolore. Poi si è rimessa in piedi, e a ripreso a sferrare la spada fino alla sconfitta. 

Ha affrontato non solo l’avversaria ma anche le avversità calibrando pulsione e regione. 

Non solo atleta, Nathalie. 

Donna coltissima, poliglotta, ballerina, sceneggiatrice, laureata con lode in filosofia alla Sorbona; testarda e alla fine fortissima. 

E siccome le olimpiadi sono una gara importantissima, ma anche un tripudio di applausi e manifestazioni di stima, Nathalie merita un applauso sentito degno di cotanto onore sportivo 

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