La Procura di Palermo ha invocato tre condanne per l’omicidio al culmine di una rissa del ventenne Francesco Bacchi a Balestrate. Gli imputati giudicati in abbreviato.
Lo scorso 17 gennaio il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Palermo, Claudio Bencivinni, ha convalidato l’arresto, ad opera dei Carabinieri, di Andrea Cangemi, 21 anni, indagato di avere provocato la morte di Francesco Bacchi, 20 anni, a Balestrate la notte di domenica 14 gennaio nei pressi di una discoteca al culmine di una rissa. Gli si contesta il reato di omicidio preterintenzionale. Andrea Cangemi ha risposto alle domande del giudice e ha ribadito di non avere avuto intenzione di uccidere la vittima.
Poi il 28 febbraio sono stati arrestati altri presunti coinvolti nell’ambito della stessa inchiesta tra cui due maggiorenni agli arresti domiciliari, e un 17enne, oggi maggiorenne, collocato in comunità. Alessio Greco, 20 anni, Bernardo Ferro, 20 anni, e il minorenne sarebbero stati parte dei due gruppi che si scontrarono all’esterno del locale per futili motivi legati ad una spallata involontaria ad una ragazza. A Greco e a Ferro si contesta il reato di rissa, aggravato dalla morte di Bacchi. E al minorenne l’omicidio preterintenzionale. Ebbene adesso il pubblico ministero, Alessandro Macaluso, a conclusione della requisitoria al giudizio abbreviato, ha invocato la condanna a 14 anni di reclusione per omicidio preterintenzionale a carico di Andrea Cangemi, e poi 3 anni e 6 mesi ciascuno per Alessio Greco e Gaetano Lo Giudice. Il minorenne, è imputato innanzi al Tribunale per i minorenni. Complessivamente sono stati 10 gli indagati: altri hanno scelto il rito ordinario. Cangemi è ristretto ai domiciliari. Sarebbe stato Cangemi, intorno alle 3 della notte, a sferrare i due violenti calci che tramortirono Bacchi, trasportato d’urgenza al pronto soccorso dell’ospedale di Partinico, e poi morto all’alba.
Dal referto dell’autopsia medico – legale è emerso che a provocare la morte sarebbe stato il secondo calcio, al volto. I familiari della vittima, parte civile al processo, la madre, il padre Benedetto “Ninì” Bacchi, il “re delle scommesse online”, il fratello e la sorella di Francesco, hanno contestato la preterintenzionalità dell’omicidio, ritenendolo invece volontario, addebitabile sia a Cangemi che al minorenne. Le indagini sono state sostenute dai Carabinieri. E determinanti si sono rivelati i sistemi di videosorveglianza, che avrebbero registrato tutto quanto accaduto, svelando l’identità di tutti i partecipanti all’azzuffata mortale.
Angelo Ruoppolo (Teleacras)