“Omicidio Lupo”, altri tasselli nelle indagini

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Un’automobile avrebbe pedinato la Porsche Macan di Salvatore Lupo fino al bar teatro dell’agguato mortale in via Quattro Novembre. Indagini e sospetti.

Il luogo dell’agguato

Alla ricerca di colui che domenica scorsa 15 agosto giorno di Ferragosto ha premuto tre volte il grilletto di una pistola calibro 38 special e ha ucciso in un bar in via Quattro Novembre a Favara l’imprenditore di 45 anni Salvatore Lupo, le indagini proseguono serrate, setacciando ovunque, scavando a fondo ogni minimo sospetto, avvalendosi di pochi mezzi investigativi. Sì, perché la zona, come si è rammaricata l’ex sindaco, Anna Alba, non è coperta dalla video-sorveglianza, e perché presunti testimoni di quanto accaduto si sono trincerati nel silenzio. Lui, il killer, ha agito a volto scoperto, non curante di essere riconosciuto. E forse perché non si tratterebbe di un favarese e non sarebbe stato riconoscibile. E poi lui, il sicario, sarebbe stato un professionista, un abile e collaudato pistolero, perché la pistola calibro 38 special è un’arma non certo facile da gestire, e se, ad esempio, la mano dello sparatore dovesse minimamente tremare, non sarebbe possibile mirare la vittima in modo così preciso e fatale. Infatti, Salvatore Lupo, come ha rivelato l’autopsia eseguita dal medico Cataldo Raffino su incarico della Procura di Agrigento, è stato raggiunto mortalmente da due colpi alla testa, e un terzo proiettile lo ha colpito di striscio. Ebbene, colui che ha ucciso avrebbe seguito Salvatore Lupo, lo avrebbe pedinato con la sua automobile. E’ quanto emergerebbe da ciò che ha registrato una telecamera non proprio a ridosso del bar. E’ un’auto dietro la Porsche Macan di Salvatore Lupo il quale, come trapelato, non sarebbe stato un abitudinario frequentatore dello “Snack American Bar”, dove invece, lui, Lupo, si sarebbe recato occasionalmente per comprare due vaschette di gelato per il suo Bed and Breakfast. Le immagini testimonianza non sarebbero molto nitide però, almeno, avrebbero svelato tale particolare, ovvero che l’attentatore non si è trovato nel bar casualmente, o non avrebbe atteso Lupo nel bar perché a conoscenza che lui fosse un cliente assiduo. L’omicida avrebbe mantenuto sotto stretta osservazione Salvatore Lupo, cogliendo poi luogo e tempo opportuni per assassinarlo. Ed ancora, sarebbe un indizio utile scoprire, attraverso le stesse immagini, il modello dell’automobile intercettata dietro l’auto di Lupo. L’ex suocero di Salvatore Lupo è stato sottoposto, subito dopo l’agguato, a perquisizione domiciliare e alla prova dello stub, per riscontrare eventuali tracce di polvere da sparo tra le mani. Salvatore Lupo si è separato dalla moglie Giusi Barba, con la quale ha condiviso la gestione delle residenze di assistenza ad anziani e soggetti deboli. Sarebbero insorti dei contrasti economici. Lei, l’ex moglie, e suo padre, l’ex suocero, si sono recati ad Agrigento, in via Imera, e si sono rivolti all’avvocato Salvatore Pennica, per valutare se denunciare Lupo alla Procura. Un mese addietro l’ex suocero, al culmine di un litigio, sarebbe stato aggredito da Salvatore Lupo, innanzi allo stesso “Snack American Bar” in via Quattro Novembre. Lui, l’ex suocero, ha ritenuto poi di non denunciare l’aggressione.

Angelo Ruoppolo (Teleacras)

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