Omicidio non volontario: condannato canicattinese

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Ha investito e ucciso il futuro consuocero perché contrario al matrimonio della figlia di lui con suo figlio: la Corte d’Assise di Agrigento ha condannato un canicattinese di 77 anni.

Il 16 luglio del 2021 è morto all’ospedale “Papardo” di Messina il meccanico di 60 anni, Mario Vincenzo Lauricella, di Canicattì, ricoverato in gravissime condizioni il precedente 30 maggio a seguito di un’aggressione e un investimento da parte del tabaccaio, anche lui di Canicattì, Luigi Lalomia, 77 anni, indagato di omicidio perché avrebbe rivolto minacce a telefono e in presenza, e poi avrebbe aggredito a colpi di bastone e investito con un Fiat Doblò il meccanico. L’ira del tabaccaio, nel frattempo arrestato, si è scatenata alla notizia che suo figlio si sarebbe sposato con la figlia del meccanico. A Luigi Lalomia è contestato anche il tentato omicidio della futura nuora che sarebbe stata investita anche lei se il padre, Lauricella, non l’avesse spintonata fuori dalla mira del Fiat Doblò. Ebbene adesso la prima sezione della Corte d’Assise di Agrigento, presieduta da Alfonso Malato, ha inflitto 14 anni e 6 mesi di carcere a Lalomia, condividendo quanto sostenuto dal difensore del tabaccaio, l’avvocato Calogero Meli, ovvero che non si sia trattato di un omicidio volontario. Invece, la morte di Mario Vincenzo Lauricella sarebbe stata una conseguenza non voluta dell’aggressione che, peraltro, non sarebbe stata premeditata. E il reato di tentato omicidio contro la figlia di Lauricella è stato riqualificato in lesioni personali. Il pubblico ministero, Paola Vetro, in requisitoria ha proposto la condanna dell’imputato a 26 anni di carcere per omicidio premeditato e tentato omicidio.

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