Fermento politico e posti di potere. Guerre senza confini e spunnapedi di ogni genere. A piangerne, come sempre, il popolo; quello stesso popolo che ha eletto i propri rappresentanti affinchè potessero dare una svolta ad un vecchio modo di fare politica che, di fatto, oggi non solo non è cambiato ma è anche peggiorato.
La Fials, attraverso il segretario generale Amedeo Fuliano scrive una nota attraverso la quale evidenzia come tre deputati regionali, due dei quali uno è il presidente e l’altro è componente della commissione regionale Sanità, al posto della fiducia al Commissario dell’Asp di Agrigento Alessandro Mazzara dovrebbero, per legge, attivarsi immediatamente al fine di nominare o un nuovo commissario o, meglio ancora, un nuovo Direttore Generale che l’Asp di Agrigento aspetta da molti mesi.
La nota della Fials recita testualmente:
“Apprendiamo da alcuni organi di informazione che, i deputati regionali Margherita La Rocca Ruvolo (UDC), Matteo Mangiacavallo (Movimento 5 stelle) e Riccardo Gallo Afflitto (Forza Italia), con una nota congiuntamente sottoscritta hanno sentito il bisogno, evidentemente dettato dall’interesse pubblico, di confermare la propria fiducia e la propria stima al Dr. Alessandro Mazzara il quale, nell’occasione, è stato erroneamente definito dai suddetti deputati “attuale Commissario dell’ASP di Agrigento”. Ora, rifuggendo dall’idea di tuffarci in un dibattito “politico” al quale per nostra natura e scelta siamo estranei, cogliendo spunto dall’autorevole intervento, ci limitiamo ad alcune osservazioni sotto il profilo della legittimità:
- Il Dr. Alessandro Mazzara, è stato nominato direttore Amministrativo dall’ex direttore generale. Dr. Santonocito il quale, nella seconda parte del mese di novembre del 2019, si è dimesso da detta carica per assumere la guida dell’ASL Roma n. 5 (Tivoli);
- Circa tre giorni prima delle sue dimissioni il dr. Santonocito, ha conferito, al Dr. Alessandro Mazzara, legittimamente, ai sensi dell’articolo 4, lettera d) del D.lgs. 7 Dicembre 1993, n.517, formale delega delle proprie funzioni di Direttore Generale. A tal proposito è opportuno precisare che detta delega è permessa dalla legge solo per i casi di assenza o impedimento del direttore generale. Pertanto, a far data dalle dimissioni del direttore generale, dr. Santonocito, e comunque dalla data in cui quest’ultimo ha assunto la guida, quale direttore generale, della succitata ASL romana, la delega precedentemente conferita al Dr. Alessandro Mazzara, ha smesso di produrre effetti e, ciò, nella banalissima considerazione che non può esserci un delegato nella inesistenza di un delegante;
- il medesimo articolo 4, lettera d) del D.lgs. 7 Dicembre 1993, n.517 prescrive, altresì, con riferimento al direttore generale, che “ Ove l’assenza o l’impedimento si protragga oltre sei mesi si procede alla sostituzione”. Dunque, non solo la norma richiamata conferma che la delega può essere conferita per i soli casi di assenza o impedimento del Direttore Generale e non già anche nella “inesistenza” dello stesso (l’ASP di Agrigento non ha più un direttore generale) ma, pone anche un tempo massimo oltre il quale comunque deve procedersi alla sostituzione del direttore generale assente o impedito. Ne consegue che il Governo regionale non può astenersi dal nominare, stante la previsione di legge, un nuovo Direttore Generale/ Commissario da porre alla guida dell’ASP di Agrigento. Peraltro, Il mantenimento dello stato quo, a nostro parere del tutto illegittimo, paradossalmente conferisce al soggetto “delegato” più poteri del direttore generale propriamente detto. Ed infatti mentre il Direttore Generale, nei casi in cui voglia deliberare contro il parere del direttore sanitario o del direttore amministrativo, è obbligato a motivarne le ragioni, un delegato alle funzioni di Direttore Generale non avrebbe nemmeno detta incombenza.
Per le suddette argomentazioni non ci stupiamo di certo per l’intervento dei succitati deputati regionali che evidenzia una fibrillazione politica così forte al punto tale da indurli a porre in essere interventi non istituzionali; piuttosto, ci stupiamo che rappresentanti del popolo siciliano dimostrino di non conoscere le norme cogenti che regolano la materia in argomento”.
La FIALS, si dichiara, comunque, certa che la guerra tra potentati politici, scoppiata attorno all’egemonia sull’ASP di Agrigento, abbia come solo fine, così come è sempre stato, il solo interesse pubblico.
L’affermazione ironica della FIALS, secondo la quale questa guerra tra politicanti locali, purtroppo mi trova perfettamente d’accordo, perché d’ironia amara si tratta, dimostrando lo squallore del panorama politico agrigentino, che se ne frega altamente della salute dei nostri concittadini.