Oggi in IV Commissione abbiamo affrontato in audizione con gli amministratori locali dei Comuni più colpiti, il direttivo regionale della Protezione civile, i dirigenti dell’Autorità di bacino e il soggetto attuatore del dissesto idrogeologico le gravi criticità legate ai recenti nubifragi che hanno interessato il territorio regionale.
In queste ultime ore stiamo registrando molte segnalazioni, con un bollettino che continua a incrementarsi. Fiumi di fango, violenti acquazzoni, alberi divelti, prepotenti raffiche di vento e trombe d’aria hanno messo in ginocchio e isolato molti territori.
Pensiamo a Menfi, Licata, Ribera, Santo Stefano, Sciacca e Canicattì nella Provincia di Agrigento, ma anche Selinunte nel trapanese, Caltanissetta e il vallone, Catania e Scordia, Augusta nel siracusano, Modica e Comiso nel ragusano.
Anche i corsi d’acqua destano qualche preoccupazione, nonostante gli interventi del Governo Musumeci in oltre 100 fiumi, tanti sono da monitorare per rischio esondazione, tra gli altri il Selinum, il Mandrarossa e il Mortellaro.
Abbiamo avuto modo di confrontarci con l’ing. Salvatore Cocina, pur se impegnato in diretta sul fronte dell’emergenza climatica a Comiso e con il dott. Maurizio Croce, soggetto attuatore per l’espletamento delle procedure relative alla realizzazione degli interventi di mitigazione del rischio idrogeologico nella Regione siciliana. La Sicilia è la regione che più ha speso in Italia sul tema, circa 500 milioni di euro.
Prosegue la programmazione degli interventi alcuni dei quali in corso e altri in itinere.
Continueremo a seguire concretamente la situazione assieme agli uffici regionali della Protezione civile e all’Autorità di bacino, anche coinvolgendo in una prossima seduta i geni civili, così da mettere tutti i soggetti competenti attorno a un tavolo, come abbiamo fatto in questi anni, e programmare gli interventi più a lungo termine relativi alla regimentazione delle acque e alla gestione e mitigazione del dissesto idrogeologico.