Seppur con molta sofferenza, ieri siamo stati zitti a seguito di una esternazione dell\’on. Margherita La Rocca Ruvolo la quale lamentava, causa cattivissima gestione dei vertici Asp, il fatto che dall\’ospedale di Agrigento stanno scappando via tutti i medici.
Lo ribadiamo, dopo aver letto questa esternazione, con molta difficoltà ce ne siamo stati zitti.
Oggi, la sindaca di Montevago, continua imperterrita a perdere occasione per stare zitta e tornando sull\’argomento sanità in Sicilia, lamenta sul tavolo delle trattative la presenza ingombrante degli uomini della DC di Totò Cuffaro, nonchè del suo omologo componente della sesta commissione Salute Carmelo Pace.
Lancia una pesantissima metafora contro Cuffaro ( \”Nessuno pensi di tornare a parlare di sanità e nomine nel retrobottega di qualche negozio, le decisioni sulla salute dei siciliani devono essere assunte in modo trasparente e concertato”), mentre si discute su una ipotesi di riforma della sanità siciliana, oggi nello sbando più totale.
La Rocca Ruvolo nota la presenza \”ingombrante\” (e forse inaspettata) di una DC tornata prepotentemente alla ribalta grazie ad un lavoro certosino (che piaccia o no, ma i numeri sono numeri e i maccarruna inchinu a panza...) dell\’ex presidente della Regione Totò Cuffaro.
E quindi; ieri esternava le pesanti difficoltà avute dall\’Asp di Agrigento che sta facendo scappare tutti i medici. Può, a questo punto, non sorgere una domanda spontanea? Eccola: Ma lei, La Rocca, cosa ha fatto in 5 anni di presidente della VI commissione Sanità in Sicilia in questi 5 anni per mantenere nei propri posti i medici scappati? E cosa sta facendo adesso che è rimasta nella VI commissione nella qualità di componente?
In 5 anni di presidente avrebbe potuto ribaltare ogni cosa; purtroppo, Margherita La Rocca Ruvolo, era troppo concentrata a coltivarsi il suo bacino di utenza puntando il 90% delle sue energie sul poco più di un poliambulatorio chiamato ospedale di Ribera. Del nosocomio crispino avrebbe voluto fare un piccolo San Raffaele dei poveri. Ovvio che la sue iniziative abbiano avuto una sorte diversa dalle aspettative, (tranne qualche caso che non va nemmeno menzionato); ma le sue attenzioni crispine l\’hanno certamente allontanata da quelli che erano e sono i veri problemi della sanità agrigentina che nessuno, lei in testa nella qualità di capo commissione, è riuscito a risolvere.
Andiamo ad oggi. Lamenta l\’assenza del suo partito in quel \”tavolo ristretto della maggioranza dove si discute l\’ipotetica riforma sanitaria…\”.
Questa frase l\’ha profferita il collega Carmelo Pace e lei è andata su tutte le furie. Prima in una tv saccense e poi, (per dare maggiore peso alle sue parole) sulla rivista Insanitas, lancia strali contro Pace definendo le sue dichiarazioni \”gravi ed inaccettabili; non è pensabile che lui, come ha detto, insieme al segretario della Dc, Totò Cuffaro, farebbe parte di un tavolo ristretto della maggioranza che approva preventivamente le azioni da mettere in campo anche per la sanità siciliana\”.
Ed ecco la ciliegina sulla torta. La deputata conclude: \”Trattandosi di questioni sanitarie, a mio avviso, a livello istituzionale si stanno facendo degli errori gravissimi perché il primo organismo a valutare le varie proposte che arrivano dall’assessorato per la Salute o dai parlamentari dovrebbe essere la commissione Sanità dell’Ars, non un gruppo ristretto\”.
Insomma, come se lei avesse fatto parte (e continua a farne) della commissione che decide le varie ed eventuali da intraprendere del Circolo Operaio Feace. E noi tutti, dobbiamo assistere impotenti dinnanzi a dichiarazioni del genere? Ma lei dov\’è, dove è stata, cosa ha fatto? Cosa farà?
Con una metafora (tipica di una sinistra gravemente malata) che lascia il tempo che trova (ricordiamo alla Margherita che Cuffaro è stato riabilitato dalla Giustizia italiana) teme che si possa ritornare nei retrobottega di qualche negozio per chiudere \”operazioni sanitarie\”.
Forse non sarà un retrobottega, come dice lei, il luogo dove poter chiudere operazioni sanitarie\” ma di certo Forza Italia e sodali provinciali un altro posto lo troveranno. Che sia un bar, un posto di campagna, un ristorante, una sala (ufficialmente) per riunioni. Ma volete che La Rocca Ruvolo e il suo capetto Gallo Afflitto, al di la del luogo, non discutano oggi (e da tempo) per accaparrare questo o quell\’altro Direttore o Commissario di Asp siciliane? E soprattutto chiediamo alla sindaca di Montevago, di precisare minuziosamente i metodi \”caritatevoli\” e benefattori che usa il Gallo quando deve accaparrarsi un posto di potere (e non solo…). Anche se non si trova in un retrobottega.
Li chiarisca, On. La Rocca, li spiattelli alla stampa i metodi da \”Libro Cuore\” che vengono usati in Forza Italia provinciale per ottenere anche l\’aria che tutti respiriamo. E se non trova questo coraggio, si metta da parte, invece di farci ascoltare dichiarazioni che nulla hanno a che vedere con quella che è una realtà; per quanto triste e disdicevole, è una realtà che lei, parlando di retrobottega, nasconde e camuffa maldestramente per difendere uomini e soprattutto azioni degli uomini del suo partito. La smetta per favore!
Ho due nota bene da scrivere.
- N.B. Ha visto che non l\’ho mai chiamata Margot in questo articolo?
- N.B. Ho sognato stanotte di incontrarla in un bar: le ho detto se voleva prendere un caffè e lei mi ha risposto di si. Mentre sorseggiava il caffè ebbe a dirmi: \”Castaldo, mi dispiace ammetterlo, ma forse aveva ragione quando mi suggerì\’ pubblicamente, alcuni anni addietro, di evitare di passare con Forza Italia. Con Forza Italia della provincia agrigentina. Trovano ampio spazio nella mia mente le sue parole di allora: \”Un giorno si ricrederà e mi darà ragione…\”.
Adesso provi a guardarmi negli occhi e mi dica cosa bolle in pentola?