Come rappresentante dell’Ordine e ancor prima come cittadino, sento il dovere di intervenire sul dibattito che si sta sviluppando attorno alla città di Agrigento in occasione di un evento di straordinaria importanza: la visita del Presidente Mattarella e l’inaugurazione della manifestazione “Agrigento Capitale Italiana della Cultura”.
Assistiamo, purtroppo, a una narrazione spesso denigratoria, alimentata da critiche distruttive su aspetti che, seppur reali, rischiano di oscurare le opportunità e i progressi che questo titolo può portare alla nostra Provincia. Dalla polemica sulla cartellonistica stradale, ai giudizi impietosi sui problemi di infiltrazione d’acqua nel Teatro Pirandello, ai ritardi pur innegabili, sull’avanzamento dei progetti del dossier Capitale della Cultura 2025, fino alle dichiarazioni incontrollate di chi, come il regista Roberto Andò, ha affermato che per Agrigento servirebbe “un piccolo bombardamento sismico per ricostruire il paesaggio e renderlo visibile”. Per nostra fortuna l’offerta monumentale, archeologica, paesaggistica e culturale del nostro territorio è sotto gli occhi di tutti; pertanto, ritengo necessario adoperarsi per fermare questa spirale di negatività e riflettere in modo costruttivo.
Nessuno può negare le difficoltà e i ritardi che Agrigento ha accumulato negli anni, né le responsabilità degli amministratori succedutisi. L’Ordine degli Ingegneri ha costantemente denunciato, per esempio, il gravissimo gap infrastrutturale dei collegamenti a cui è stata condannata da decenni l’area Sud Occidentale della Sicilia. Ma soffermarsi esclusivamente sulle mancanze non aiuta a costruire il futuro. Il titolo di Capitale della Cultura 2025 non è un premio fine a sé stesso, bensì una possibilità concreta di rilancio per l’intero territorio. Si prendano una pausa gli autori delle inutili e tardive critiche distruttive e diamo voce adesso alle osservazioni e alle idee propositive e agli “sponsor” del futuro della nostra provincia!
Come Ordine degli Ingegneri della provincia di Agrigento, siamo consapevoli che le criticità esistono e che é necessaria una visione amministrativa più ambiziosa e risorse economiche adeguate. Tuttavia, è nostro dovere professionale ed etico promuovere il dialogo costruttivo e contribuire al cambiamento. Questo significa investire su ciò che si può fare da oggi in poi:
• rilancio infrastrutturale: occorre migliorare i collegamenti stradali, ferroviari e portuali, nonché insistere con fermezza per la realizzazione di un aeroporto che metta Agrigento e la Sicilia Sud-Occidentale in rete con il resto del Paese e del mondo;
• gestione e utilizzo dei fondi pubblici: è fondamentale che le risorse destinate al territorio siano stanziate tempestivamente e gestite con trasparenza ed efficienza per generare un impatto concreto e duraturo;
• turismo e valorizzazione del patrimonio: la provincia di Agrigento, con la sua Valle dei Templi e il suo immenso patrimonio culturale e paesaggistico, deve essere posta al centro delle strategie turistiche regionali e nazionali;
• efficientamento e potenziamento dei servizi pubblici locali a servizio dei cittadini.
Come ingegneri, siamo pronti a mettere le nostre competenze a disposizione per contribuire a realizzare progetti concreti e sostenibili, capaci di valorizzare la nostra Provincia nel lungo periodo.
Invitiamo tutti, amministratori, tecnici, professionisti e semplici cittadini, a superare la logica della sterile critica per abbracciare un approccio di responsabilità condivisa. Agrigento Capitale della Cultura 2025 rappresenta una sfida, ma soprattutto una grande opportunità. Sfruttiamola insieme per dare dignità e slancio alla nostra terra.