Ormai sembra non fare più notizia ma da tanto, troppo tempo all’Ospedale dell’Annunziata di Cosenza si lavora sotto organico.
Un ospedale è il luogo per eccellenza dove attenzione, concentrazione, dedizione sono condizioni indispensabili per svolgere al meglio il proprio compito, la propria missione. Ed invece i medici del Reparto di Chirurgia Pediatrica di Cosenza diretto dal primario Dott. Fawzi Shweiki, sono costretti ad attingere a riserve di energia ormai ridotte ai minimi storici. Sono l’abnegazione, lo spirito di sacrificio, i turni massacranti e le continue reperibilità notturne, a reggere le sorti di quel reparto.
Medici di reparto e di sala operatoria che si trovano a lavorare in urgenza costante, a prescindere dalle urgenze proprie di un reparto che cura e si prende cura di bambini sino ai 18 anni che giungono a Cosenza da tutta la Calabria, con le più svariate patologie sulle quali intervenire, poiché unico vero reparto di Chirurgia Pediatrica, dove il lavoro costante non si ferma solo a quello di sala operatoria (nella quale operano medici di eccellenza), ma anche in tutte le fasi pre e post operatorie, che prevedono attenzione massima a tutti gli step che conducono alla guarigione dei piccoli pazienti.
Una “catena di montaggio” che sembra non perdere un colpo, nella quale 11 infermieri devono coprire però 3 turni di cui uno (quello notturno) di 12 ore, senza poter avere il giorno di riposo smontante notte. E il dramma si consuma quando qualcuno si ammala. Non è concepibile un reparto nel quale gli infermieri non possano ammalarsi perché non c’è sufficiente personale per sostituire o per adempiere alle mansioni proprie della professione.
Lo stesso vale per i medici impegnati costantemente nella gestione del reparto e nello stesso tempo del pronto soccorso chirurgico, e che in pochi minuti devono decidere il da farsi nell’urgenza e nella necessità intrinseca di quel delicatissimo lavoro.
Anche gli Oss sono in numero quasi inesistente. Un intero reparto con un solo Oss a turno e a volte alcuni turni sono sprovvisti di questa figura professionale e questo comporta che gli infermieri sono costretti a rimettere a posto letti, cambiare lenzuola, riordinare stanze; mansioni che non spettano loro, ovviamente.
La professionalità e la bravura dei lavoratori nel reparto è indubbia, oltre alla cura massima verso i piccoli pazienti.
Ma questa situazione non può durare ancora a lungo, per la salute dei medici e degli infermieri sottoposti a stress continuo a causa dei turni ormai massacranti.
Si precisa che i locali del reparto sono diventati di nuovo disponibili dallo scorso 1° settembre; fino a quella data e dal periodo del Covid, il reparto è stato ospite al piano terra presso la pediatria, proprio a causa di questo numero insufficiente di personale.
Ma a chi importa? – viene da domandarsi.
Per la serie ” finché tutto regge, facciamo finta di niente”.
No. Questa situazione è vergognosa.
Non si può far finta di niente.
Non si può più fare finta di niente.
La situazione è diventata ormai insostenibile, non è più arginabile.
Non è possibile più procrastinare.
Perché dunque l’Azienda Ospedaliera di Cosenza è incapace di assumere nuovo personale?
Non si accettano più risposte in sospeso, o finte soluzioni. Eppure sembrerebbe ci siano delle graduatorie attive alle quali attingere, per tutti i profili ed in particolare per il profilo di operatore socio-sanitario. Ma a quanto sembra, la dirigenza dell’Azienda Ospedaliera non ha ancora provveduto alle convocazioni degli idonei, soprattutto nei reparti più delicati, nelle unità operative complesse.
Perché? Tocca andarglielo a chiedere di persona, cosa che farò nei prossimi giorni.
Questa situazione mina il diritto al lavoro dignitoso e alla salute di tutto il personale medico ed infermieristico.
E per chi è pronto a pensare che questa denuncia sia fatta sulla base del “sentito dire”, rispondo sin d’ora che tutto ciò che è stato descritto corrisponde ad una realtà attuale verificata in prima persona.
Tutta la mia solidarietà ai medici e agli infermieri del Reparto di Chirurgia Pediatrica del nosocomio cosentino.
Con l’impegno di andare a prendermi di persona la risposta al perché di questa situazione che si protrae da troppi mesi, direttamente alla fonte.