La giunta regionale di governo ha inserito il Comune di Palma di Montechiaro tra le Zone Economiche Speciali – ZES. La conferma è arrivata dalla stipula della classifica che ha piazzato la città del Gattopardo in una ottima posizione.
Il sindaco, Stefano Castellino e l’assessore alle Attività Produttive Salvatore Castronovo nell’apprendere la notizia, parlano di un altro fatto storico che comporterà la crescita economica e sociale della città.
“In particolare – dicono il primo cittadino e l’assessore Castronovo – la zona che sarà interessata dalle agevolazioni fiscali ed amministrative contenute nellla ZES sarà l’intera zona Pip per 19 ettari. Si è scelto questa zona per far sì che le attività già presenti e le attività che nel prossimo futuro si insedieranno sul posto potranno usufruire dei preziosi vantaggi fiscali non da poco. Un ringraziamento va all’ufficio delle Attività produttive, guidato da Concetta di Vincenzo e Antonio Pirrera e all’ufficio Urbanistica, guidato da Salvatore Di Vincenzo e Filipppo Incorvaia che con la creazione di un gruppo di lavoro coordinato dall’assessore Castronovo hanno redatto tutti i documenti necessari per raggiungere questo straordinario ritultato. Ringraziamo il Presidente Nello Musumeci, l’assessore Turano e tutto il Governo Regionale per la se sensibilità e la concreta vicinanza alla nostra città”.
La Zes a Palma di Montechiaro rappresenta una occasione importante e storica per la comunità palmese, perché consentirà finalmente di disporre di un polo di attrazione per gli investimenti.
Le nuove imprese e quelle già esistenti, che avviano un programma di attività economiche imprenditoriali o di investimenti di natura incrementale nella ZES, possono usufruire delle seguenti tipologie di agevolazioni:
a) procedure semplificate, individuate anche a mezzo di protocolli e convenzioni tra le amministrazioni locali e statali interessate, e regimi procedimentali speciali, recanti accelerazione dei termini procedimentali ed adempimenti semplificati rispetto a procedure e regimi previsti dalla normativa regolamentare ordinariamente applicabile, sulla base di criteri derogatori e modalità individuate con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, da adottare su proposta del Ministro per la coesione territoriale e il Mezzogiorno, se nominato, previa delibera del Consiglio dei ministri;
b) accesso alle infrastrutture esistenti e previste nel Piano di sviluppo strategico della ZES, alle condizioni definite dal soggetto per l’amministrazione, nel rispetto della normativa europea e delle norme vigenti in materia di sicurezza, nonché delle disposizioni vigenti in materia di semplificazione.
In relazione agli investimenti effettuati nelle ZES, il credito d’imposta è commisurato alla quota del costo complessivo dei beni acquisiti entro il 31 dicembre 2020 nel limite massimo, per ciascun progetto di investimento, di 50 milioni di euro. Si ricorda che il suddetto credito di imposta compete nella misura massima consentita dalla Carta degli aiuti a finalità regionale 2014-2020 ovvero il 25% per le grandi imprese situate in Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna e il 10% per le grandi imprese situate in determinati comuni delle regioni Abruzzo e Molise. La base di commisurazione del credito di imposta è costituita dal costo complessivo sostenuto per l’acquisizione dei beni agevolabili.
“Siamo sicuri – concludono Castellino e Castronovo – che attraverso la Zona Zes godrà di notevoli vantaggi economici e anche ai fini lavorativi si apriranno nuovi spazi di lavoro per molti cittadini che oggi soffrono per le scarse possibilità che il territorio fino ad oggi ha riservato”.