“Disabile abbandonate a se stesso durante le ore di lezione”: dopo il rinvio a giudizio, deciso dal gup del tribunale di Agrigento, Alessandra Vella, è partito questa mattina il processo, a carico di una preside e tre insegnanti di sostegno. Davanti al giudice monocratico Antonio Genna, sono comparsi L.C.S., 52 anni, dirigente dell’istituto “Tomasi di Lampedusa” di Palma di Montechiaro e gli insegnanti di sostegno V.F. 60 anni; G.C., 53 anni e L.Q.M., 58 anni. Il pubblico ministero Emiliana Busto e i difensori degli imputati – gli avvocati Daniela Posante, Santo Lucia e Francesco Scopelliti – hanno chiesto al giudice l’ammissione dei rispettivi mezzi di prova con liste di testimoni, documenti, intercettazioni e altro. Lo stesso ha fatto l’avvocato di parte civile Giuseppe Vinciguerra, che difende i genitori di alcuni minori. L’indagine scaturisce proprio dalla denuncia dei familiari di alcuni alunni disabili che segnalavano la “totale assenza di attività didattica”. L’atteggiamento, ritenuto omissivo, della preside e dei docenti, che non avrebbero attuato il Piano educativo individualizzato, viene equiparato, sulla base di alcuni precedenti giurisprudenziali, alle violenze fisiche. “La dirigente scolastica e gli insegnanti – è stata la tesi della difesa, sostenuta all’udienza preliminare – hanno cercato in tutti i modi di fare il possibile e integrare gli alunni fra mille difficoltà logistiche e strutturali”.
Prossima udienza il primo ottobre.