“Da un anno a questa parte, le piccole e medie imprese stanno pagando il prezzo più alto della crisi economica generata dalla gestione della pandemia COVID-19 – affermano i deputati regionali di Attiva Sicilia, Matteo Mangiacavallo e Sergio Tancredi – e tutto questo non è ammissibile. In senso più generale, lo Stato, che impone misure restrittive per limitare i contagi da questo virus, dovrebbe altresì mettere in atto, contestualmente, azioni di contenimento per prevenire le potenziali conseguenze, soprattutto economiche, oltre che sociali, di questi provvedimenti. Tutto ciò non è avvenuto e non sta avvenendo”.
“Sul piatto della bilancia – continuano Mangiacavallo e Tancredi – pesa molto di più la crisi di numerosi settori che, oggi come in passato, rappresentano l’asse portante dell’economia italiana e siciliana. Il settore turistico, ad esempio, è totalmente al collasso. E con esso stanno soffrendo più di chiunque altro gli imprenditori del settore della ristorazione, delle arti, delle attività ricettive, della cultura, dello sport, del commercio. Non si possono bilanciare le perdite subite da numerose partite iva continuando ad elargire loro elemosine proposte sotto il nome di ristori. Le tasse sono state soltanto sospese e non cancellate, gli affitti e le altre spese, compresi gli investimenti per affrontare la pandemia, non sono stati nemmeno considerati”.
“Lo Stato – affermano i due deputati – invece che proporre ristori, mai elargiti puntualmente, dovrebbe risarcire per intero gli investimenti economici affrontati da queste aziende durante tutto il periodo di lockdown e chiusure forzate, nonché buona parte dei mancati guadagni, calcolati sulla media degli esercizi finanziari precedenti, al netto dei miseri ristori già ottenuti. Solo così è possibile salvarli e salvare l’intera economia del Paese. Presto, di questo passo, non sarà neppure possibile pagare gli stipendi”.
“Se non si interviene subito con uno shock amministrativo ed economico – conclude Matteo Mangiacavallo – pari a quello generato con la gestione della pandemia, sarà difficile contenere un prevedibile scontro sociale di cui ne stiamo avvertendo le avvisaglie in questi giorni. La Politica, tutta, deve avere il compito, fin da subito, di indirizzare il dissenso di questi giorni verso forme di protesta che non può essere repressa e che non deve mai diventare violenta”.