L’Azienda idrica dei Comuni agrigentini replica, con un ampio e dettagliato intervento firmato dai dirigenti, alle critiche al proprio operato.
L’Aica, l’Azienda idrica dei Comuni agrigentini, si è insediata lo scorso 2 agosto, e adesso, a fronte delle ricorrenti critiche rivolte verso il proprio operato, replica una volta per tutte. I dirigenti Gerardino Castaldi, Osvaldo De Gregoriis e Fiorella Scalia affermano: “Leggiamo che sono stati diffusi numeri non veritieri sui dati contabili dell’azienda. I bilanci sono in fase di redazione nei tempi previsti dalla legge, e quando saranno pubblicati si potranno leggere i numeri reali.
Pur pagando puntualmente ogni fattura, spesso non riusciamo ad ottenere tutti i servizi necessari perché gli operatori economici, che sono i creditori del precedente gestore Girgenti Acque, della gestione commissariale a causa del fallimento, e oggi della Curatela fallimentare, si rifiutano di lavorare per l’Azienda. I dipendenti continuano a lavorare senza sosta, con sacrificio e abnegazione. Sono 299, più 3 dell’Assemblea territoriale idrica. Da quando ci siamo insediati il tempo è stato impiegato in maniera proficua. La situazione ereditata dai precedenti gestori è pessima, anche per il cattivo stato delle infrastrutture, sia perché vetuste sia per una non adeguata manutenzione almeno negli ultimi 10 anni. Noi facciamo il possibile, senza parco macchine e mezzi d’opera sufficienti, senza strumenti di lavoro come martelletti, gruppi elettrogeni, pompe, e altro. In provincia sono già stati finanziati, e a breve inizieranno, lavori su acquedotti e fognature per circa 100 milioni di euro. Saranno necessari circa 3 anni per concludere le opere.
L’Aica, con i dirigenti, i dipendenti e i sindaci, ha fatto il miracolo di dare continuità al servizio. Ad agosto abbiamo iniziato senza un solo euro, una partita Iva, un conto in banco, senza credenziali per accedere alle piattaforme informatiche, e senza alcun bilancio di riferimento approvato dal precedente gestore da molti anni a questa parte. Non è facile far quadrare i conti quando il costo dell’energia elettrica mette in ginocchio un intero paese e, in particolare modo, le aziende energivore come l’Aica, anche per lo stato di incuria e di mancati ammodernamenti in cui è stata lasciata. E non è facile per le perdite d’acqua e le perdite contabili, tra abusivi, morosi e contratti a forfait. Ci siamo affidati ad una società leader nel mercato nazionale per la riorganizzazione e la valorizzazione del personale, che è la base per un piano industriale serio. A poco a poco si inizia a sfruttare il prestito dei 10 milioni di euro dalla Regione. I Comuni di Sant’Angelo Muxaro, Grotte, Campobello di Licata, Lucca Sicula e Castrofilippo hanno già versato la propria quota all’Aica.
Auspichiamo che lo facciano anche gli altri Comuni. Le tariffe sono rigidamente regolate dall’autorità competente, così come per altri servizi essenziali quali elettricità e rifiuti. L’ipotesi che le tariffe possano essere ridotte, attualmente è una chimera venduta da chi non ha strumenti per comprendere la realtà e mira solo ad ingannare gli utenti. Basti pensare che il prezzo delle forniture elettriche, necessarie per far funzionare tutti gli impianti, è quasi raddoppiato negli ultimi pochi mesi. Ci vuole pazienza e tanto lavoro! Non chiacchiere e non la bacchetta magica! In sei mesi già l’azienda è diventata trasparente e lavora con i canoni della legalità. Scusate se è poco! Certo, tutti noi vorremmo che l’acqua arrivasse con costanza nelle case delle persone ed in quantità sufficiente, e che le fogne non dessero problemi. Ma questo è l’obiettivo non il punto di partenza”.