Partinico, Ana Maria Di Piazza, uccisa dal suo amante mentre gli urlava di essere incinta e di amarlo. Domani l’autopsia

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Questa è la storia, l’ennesima storia, di una donna che viene uccisa.

E’ la storia di Ana Maria Lacramioara Di Piazza, una 30enne rumena, adottata all’età di quattro anni e cresciuta a Giardinello.

Ana, da una precedente relazione, era già madre di un bambino di undici anni e saltuariamente lavorava come cameriera per cercare di essere indipendente.

Nell’ultimo anno aveva una relazione con un uomo di 51 anni, sposato.

Una relazione che ha tenuto per se, che non ha mai accennato a nessuno, neppure alle sue amiche.

L’uomo, Antonino Borgia, di 51 anni, durante la sua confessione ha confermato di avere avuto una “frequentazione” con la giovane che lo avrebbe minacciato di raccontare tutto alla moglie, se lui non le avesse dato dei soldi. Richieste, che, sempre in base a quanto Borgia ha riferito agli investigatori, sarebbero andate avanti dalla scorsa estate. L’uomo ha anche aggiunto di avere “aiutato economicamente la ragazza” negli ultimi mesi e di avere ricevuto la richiesta di 3 mila euro pochi giorni fa, soldi di cui non era in possesso ieri, quando i due si sono incontrati. Sarebbe inoltre stato informato della gravidanza due settimane fa.

Alle 17.30 circa si è presentato agli inquirenti un uomo che ha riferito di avere visto in alcune riprese del sistema di videosorveglianza della sua abitazione in campagna a Balestrate la scena di un’aggressione dove si vedeva una ragazza con la faccia piena di sangue. In base a quanto ricostruito, Borgia avrebbe gettato il coltello dopo le urla della donna.

Stando al racconto dell’uomo, la giovane è salita a bordo del furgone bianco e si sono recati in un cantiere dove Borgia, stava eseguendo dei lavori. In quel luogo hanno avuto un rapporto sessuale e poco dopo i due avrebbero iniziato a litigare. A quel punto Borgia ha estratto un coltello colpendo la donna alla pancia. Lei ha tentato di fuggire ma l’imprenditore l’ha rincorsa facendola risalire sul furgone. L’uomo aveva promesso alla vittima di portarla in ospedale ma durante il tragitto i due hanno ripreso a litigare. Alla fine lui l’ha colpita in testa con un bastone e poi le ha tagliato la gola abbandonando, poi, il corpo nelle campagne tra Balestrate e Partinico. Nel pomeriggio dopo il pranzo, l’uomo sarebbe andato anche dal barbiere.

La frase disperata della donna sarebbe stata registrata dalle telecamere di quell’uomo che ha consegnato le riprese del suo impianto di videosorveglianza.

I carabinieri e la procura di Palermo sono risaliti in poche ore all’identità dell’autore del femminicidio, grazie alle testimonianze di alcuni cittadini e grazie alle immagini fornite.

Il furgone è stato trovato appena lavato ma con la presenza di tracce ematiche.

Borgia è accusato di omicidio, occultamento di cadavere e procurato aborto, la procura ha disposto il fermo e il trasferimento al Pagliarelli.  L’accertamento della gravidanza avverrà in seguito all’autopsia disposta dal pm, così come il numero delle coltellate che non hanno lasciato scampo alla giovane.

La giovane Ana avrebbe sofferto senza dire nulla. Probabilmente, di quel rapporto clandestino, confermato da Antonino Borgia, si era stancata, ma non avrebbe parlato delle sue preoccupazioni coi suoi affetti più cari, che dopo la sua morte si chiedono il perché di tanta violenza.

Il femminicidio di Ana Maria Di Piazza si aggiunge al tragico bilancio che proprio in questi giorni è stato diffuso in vista della Festa Internazionale contro la violenza sulle donne. I dati raccolti dalla Polizia di Stato sono agghiaccianti: ogni giorno in Italia 88 donne sono vittime di atti di violenza, una ogni 15 minuti. “Le vittime e i loro aggressori appartengono a tutte le classi sociali e culturali e a tutti i ceti economici. E nonostante i reati come il maltrattamento in famiglia siano in diminuzione, il numero delle vittime di sesso femminile è in aumento”.

Un dato positivo però c’è. Riguarda una maggiore tendenza alla denuncia. Aumenta infatti il numero delle donne che si rivolgono alle forze dell’ordine dopo aver subito un atto ritenuto violento.

Domani, lunedì 25 Novembre, sul corpo della donna, sarà eseguita l’autopsia all’istituto di medicina legale del Policlinico per avere luce sulle vere cause che hanno causato la morte di Ana, per confermare l’esistenza della gravidanza e sapere il numero esatto delle coltellate che le sono state inflitte e verificare le bastonate sul suo corpo.

Sempre nella giornata di domani è attesa la convalida dell’arresto di Antonino Borgia da parte del Gip.

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