Emergono altri particolari dall’inchiesta antimafia cosiddetta “Pass partout”, che ha provocato l’arresto di Antonello Nicosia. Le intercettazioni e la replica di Giusy Occhionero.
Antonello Nicosia, strumentalizzando il suo incarico di assistente parlamentare della deputata Giusy Occhionero, è entrato in carcere per “ispezioni parlamentari” (tra virgolette) quattro volte in breve tempo. Il 21 dicembre 2018 a Sciacca, il giorno successivo, 22 dicembre a Trapani e ad Agrigento, e il primo febbraio 2019 a Tolmezzo, in provincia di Udine, dove tra gli altri è detenuto, e Nicosia avrebbe incontrato, Filippo Guttadauro, cognato di Matteo Messina Denaro.
E la deputata Giusy Occhionero, appreso quanto svelato dall’inchiesta cosiddetta “Pass Partout”, ha commentato: “Ringrazio la magistratura e le forze dell’ordine per lo straordinario lavoro di contrasto alla mafia. Da ciò che emerge dalle notizie riportate sui giornali, quello che diceva e scriveva Nicosia era ben lontano dalla verità. E’ vergognoso e gravissimo. La collaborazione con me, durata solo quattro mesi, era nata in virtù del suo curriculum, in cui si spacciava per docente universitario oltre che di studioso dei diritti dei detenuti. Non appena ho avuto modo di rendermi conto che il suo curriculum e i suoi racconti non corrispondevano alla realtà, ho interrotto la collaborazione. Ora sono profondamente amareggiata, ma la giustizia farà il suo corso. Mi auguro nel più breve tempo possibile. Pur essendo del tutto estranea alla vicenda, sono comunque a disposizione della magistratura per poter fornire ogni elemento che possa essere utile” – conclude la Occhionero.
Antonello Nicosia avrebbe meditato di ricercare un altro parlamentare per lo stesso incarico, perché la collaborazione con l’onorevole Occhionero gli avrebbe causato delle difficoltà. Infatti la Occhionero adesso milita in “Italia Viva” di Renzi ma è stata eletta con “Liberi e uguali” di Piero Grasso, e gli amici mafiosi di Nicosia non avrebbero gradito il suo impegno con la formazione politica di un ex magistrato.
E, inoltre, Antonello Nicosia avrebbe temuto che Piero Grasso, da magistrato quale è, si sarebbe informato su di lui e avrebbe scoperto la condanna definitiva per traffico di droga a 10 anni e 6 mesi di reclusione da lui subita in precedenza. A testimonianza di ciò, le parole di Nicosia intercettate sono: “Mi spavento, mi spavento… quello s’informa”. E poi, alla ricerca di un altro sponsor politico, Nicosia afferma: “… lo vorrei fare con questi di Forza Italia, sarebbe meglio”. E il boss Accursio Dimino concorda: “Sì, sarebbe meglio che, sono più garantisti… liberisti e cose…”. E poi, ancora, Antonello Nicosia auspica, o attende, di ricevere da Matteo Messina Denaro un ingente finanziamento per un progetto attinente al settore carcerario. A lui, a Nicosia, non bastano più i ringraziamenti da Matteo Messina Denaro, ma dal boss gradirebbe i soldi, altro che ringraziamenti: “Da Messina Denaro un contributo, per quello che faccio”…intercettazione… E poi, altra intercettazione che ha registrato una conversazione tra Antonello Nicosia e il boss di Sciacca, Accursio Dimino: i due intendono recuperare del denaro da un debitore, e così dialogano…intercettazione …
Angelo Ruoppolo (Teleacras)