Paziente di Messina avvelenato da assunzione massiccia di beta-bloccanti: è salvo grazie alla prontezza dei sanitari e all’antidoto fornito dal Servizio antiveleni di Agrigento

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Un ponte aereo tra Agrigento e Messina ed un paziente ricoverato all’ospedale “Papardo” della Città dello Stretto salvo grazie al Servizio antiveleni del “San Giovanni di Dio” di Agrigento e alla prontezza dei sanitari. La storia, a lieto fine, è avvenuta pochi giorni fa quando l’uomo, ricoverato in gravissime condizioni presso il reparto di anestesia e rianimazione del “Papardo” dopo la massiccia assunzione di beta-bloccanti, necessitava urgentemente di un antidoto salvavita. Il Centro antiveleni di Pavia, punto di riferimento sul piano nazionale, suggeriva ai sanitari di Messina la somministrazione di un corposo quantitativo di fiale di Glucagen e di contattare il Servizio antiveleni della Farmacia ospedaliera del “San Giovanni di Dio”, diretta dal dottor Giuseppe Bellavia, unico in Sicilia. Da lì la corsa contro il tempo: il Servizio agrigentino, in stretta collaborazione con le direzioni sanitarie di presidio degli ospedali della provincia, rendeva immediatamente disponibili i quantitativi recuperando il farmaco dalle unità operative di anestesia e rianimazione e dai pronto soccorso che in passato, trattandosi di antidoto prioritario, aveva provveduto a rifornire. Nel frattempo, vista la distanza tra Messina ed Agrigento ed il tempo necessario, circa tre ore, per percorrerla con un veicolo gommato, si decideva il trasferimento del farmaco con un mezzo di elisoccorso. Giunte ad Agrigento dalla periferia in tempi da record, le fiale venivano dunque consegnate al mezzo di soccorso aereo e inviate a Messina per la somministrazione al paziente che oggi è vivo ed in condizioni cliniche in miglioramento. Preziosa l’attività svolta dalle dottoresse Pizzimenti e D’Anna della Farmacia di Agrigento, dagli infermieri professionali Perez, Callea e Savarino, dal dottor Di Vita, direttore sanitario dell’ospedale di Licata, dalla dottoressa Di Giacomo della direzione sanitaria di presidio di Agrigento, dal dottor Intorre, direttore della Farmacia di Licata e dallo staff degli autisti aziendali. Il direttore generale ASP, Giuseppe Capodieci, ha espresso il suo apprezzamento per il risultato raggiunto: “una vita è stata salvata grazie alla professionalità ed alla prontezza di tutti i sanitari impegnati. Questo evento sancisce la peculiare importanza del Servizio antiveleni dell’ospedale di Agrigento. Nel recente periodo il progressivo ampliamento dei quantitativi e della tipologia di farmaci e prodotti galenici ‘stivati’ presso la Farmacia del ‘San Giovanni di Dio’ ha permesso di inserire l’elenco degli antidoti della struttura all’interno della “Banca Nazionale degli Antidoti” (BaNdA) del Centro Anti Veleni di Pavia. Oltre a divenire quindi un riferimento regionale di rilievo – conclude il direttore – l’ASP di Agrigento contribuisce attivamente alle esigenze della rete nazionale rendendo disponibili, in un rapporto di mutuo sostegno con le altre sedi medico-ospedaliere, le risorse di cui dispone”.

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