Se qualcuno volesse dare torto ai “titolari e mandanti” di un manifesto che questa mattina impazza sui muri di mezza Favara si sbaglia di grosso. I consiglieri Lentini, Lombardo, Nobile, Dalli Cardillo, Cipolla, Pitruzzella e Nipo hanno confezionato un manifesto che immortala il sindaco di Favara Antonio Palumbo che quasi pomicia con l’ex governatore della Sicilia Totò Cuffaro. Entrambi, vestiti quasi da chierichetti pronti a servir messa, sono in procinto di darsi un bacio, un bacio di quelli che schioccano e che ti fanno letteralmente “arrizzari i carni”.
Sembrano entrambi pronti per un orgasmo, di quelli belli e buoni. Si, perchè ci sono tanti tipi di orgasmi; di certo c’è una cosa: dopo quello sessuale il più potente orgasmo che possa avere un uomo che ormai ha appeso il “cingolo” al chiodo è certamente quello politico.
Noi per dovere di cronaca, dobbiamo precisare subito una cosa. Se qualcuno pensa che siamo fortemente turbati dalla presenza di Totò a Favara si sbaglia di grosso. Di Cuffaro sappiamo tutto. Cuffaro è un esempio da prendere per come si deve comportare uno che ha incappato in passato in momenti di debolezza. Momenti che si pagano a peso d’oro, con tante sofferenze, con tanta rassegnazione; e si deve ringraziare Iddio se dalle carceri si esce con i propri piedi e non in posizione orizzontale.
Totò ha pagato, forse anche per tutti, ma non entriamo nel merito. Noi non abbiamo mai gridato allo scandalo. La magistratura lo ha riabilitato in tutto e per tutto e pertanto, lui è tornato in campo e, fra la meraviglia di tutti, anzi di tanti, la gente lo ama come prima e più di prima.
Tanti, abbiamo detto, non tutti. Chi appartiene a quella parte di persone giustizialiste che vogliono la morte e le carceri di tutto e di tutti sono certamente coloro i quali non vestono abiti talari ma camicie rosse, rossissime, quasi a far bruciare gli occhi.
Insomma, gli stessi appartenenti alla cultura politica del primo cittadino di Favara, Antonio delle Meraviglie, che ad infangare persone o politici che hanno avuto in passato problemi soprattutto di tipo giudiziario non ci pensano nemmeno un attimo. Loro alla gogna, al macero, in discarica. E a dirlo sono proprio i comunisti, quelli estremi come Don Antonio, che devono soggiornare sull’Olimpo. Tutti puliti, tutti perbene, tutti onesti. Sti cazzi!
Un bordello di consiglieri comunali della DC di Totò Cuffaro tiene in vita Don Antonio e assessori. Già, assessori. Come la Sabry, che di cognome fa Amato. Nulla da ridire, per carità. Poi è l’etichetta politica che magari getta qualche ombra sulla tua attività amministrativa (sempre da parte delle sanguinelle, però..). E l’etichetta politica della Sabry è impregnata come un babà non di rum ma di fede cuffariana.
E’ doveroso anche sottolineare che Sabrina Amato con la politica ci azzecca poco o nulla. E non è detto che tutto ciò sia negativo, anzi. Sabrina Amato è una persona assolutamente perbene che mai ha avuto a che fare con la politica e, quindi, con la Dc. Questa doverosa precisazione è assolutamente necessaria a scanso di equivoci.
Non solo, e concludo. Sta facendo tanto rumore il silenzio assordante da parte di PD e 5stelle, amori primordiali di Don Antonio, sull’entrata a gamba tesa della DC in tutta l’amministrazione Cuffaro, oh pardon Palumbo.
Tutti zitti, della serie mutismo e rassegnazione. Don Antonio per stare a galla deve necessariamente fare così e pertanto tutto fa brodo, come il pollo Amadori con contorni non di patate ma di erbe cuffariane.
Teniamo a precisare, perchè è importante, che noi contro Cuffaro non abbiamo nulla in contrario. Loro, i rossi, si, da sempre. E PD e 5stelle fanno le bambole, non quelle gonfiabili. Paraocchi e avanti popolo!
Ultim’ora. Palumbo dove aver appreso dei manifesti ha cercato di dare una spiegazione “logica” contro quei manifesti, attraverso un post su facebook. Come se una intera città come Favara fosse abitata da soli coglion e che crede solo alle parole del proprio sindaco.
Non a caso, Don Antonio, anche poco fa che ha scritto quel maledetto post, ha perso ancora una volta una occasione per stare zitto.