“Risulta una forte discrepanza fra l’organico previsto e quello in forza nelle carceri siciliane, una carenza impressionante, afferma Aldo Mucci, dirigente nazionale SGB. La scarsità d’organico del personale di polizia penitenziaria è del tutto simile a quella che era stata evidenziata quattro anni fà. La scarsità d’organico del personale di polizia penitenziaria, è il risultato di due principali fattori: da un lato i numerosi distacchi, dall’altro le nuove assunzioni di personale che a nostro avviso, non è in grado di controbilanciare i distacchi ed i pensionamenti degli operatori. Per molti di questi operatori l’assegnazione in un istituto del Centro-Nord Italia significa abbandonare il proprio luogo d’origine per vivere in un’altra città.
Per molti di loro il “ritorno a casa” può rappresentare un obiettivo dopo alcuni anni di lavoro “fuori sede”. La carenza di personale negli istituti del Nord Italia può essere interpretata, dunque, da un lato come causata dalla scarsità di personale “autoctono” nelle regioni settentrionali, dall’altro, dal fatto che la maggioranza degli operatori provenienti dalle regioni centro-meridionali che lavora al Nord Italia desidera dopo alcuni anni essere riassegnato o distaccato presso gli istituti ubicati vicino ai propri luoghi d’origine. La carenza di personale è l’inevitabile conseguenza di precise scelte di politica penitenziaria che hanno previsto un elevatissimo numero di poliziotti nelle piante organiche degli istituti il cui peso, rispetto agli altri operatori ed ai detenuti, non trova riscontro in altri paesi europei. SGB è vicina agli agenti penitenziari che hanno protestato a Palermo, davanti il Carcere dell’Ucciardone. SGB nel dire basta a carichi di lavoro insostenibili, chiede più personale ed il riammodernamento delle strutture in alcuni casi obsoleti. SGB Sicilia ha inviato una nota al Ministero della Giustizia per chiedere un’incontro urgente” – conclude Aldo Mucci.