Dopo la pubblicazione del report sui costi subiti dalla Sicilia: Nello Musumeci a spada tratta contro le zavorre contrarie alla costruzione del ponte sullo Stretto di Messina.
Il presidente Musumeci impugna il report della Regione Siciliana appena pubblicato, lo brandisce come fosse un’arma, e ribadisce quanto emerso, ovvero che il costo a carico della Sicilia provocato dalla mancanza del ponte sullo Stretto di Messina ammonta a 6 miliardi e 54 milioni di euro all’anno. E poi Nello Musumeci solleva la spada e si scatena a raffica, contro coloro che remano contro nel tratto di mare di Scilla e Cariddi tra Sicilia e Calabria. E tuona: “Il ponte sullo Stretto? Escludo che il governo nazionale abbia interesse a realizzarlo. Subisce la pressione di lobby economico-finanziarie del Nord contrarie a una Sicilia come naturale piattaforma del continente europeo nel Mediterraneo, condannandola alla marginalità che continua a subire da oltre 70 anni”. E poi il presidente della Regione ricorda: “Noi abbiamo avuto la migliore stagione per la costruzione del Ponte soltanto sotto il governo Berlusconi, e questo è noto a tutti perché si era giunti all’apertura del cantiere. La verità è che c’è un forte pregiudizio ideologico da parte dei Cinque stelle e di una parte del Partito democratico. La rappresentanza parlamentare siciliana e calabrese dovrebbe pressare il governo per pretendere che il collegamento sullo Stretto diventi una priorità assoluta e irrinunciabile. Soprattutto ora che il Mediterraneo è ritornato uno snodo centrale del traffico merci”. E poi Musumeci rilancia l’appello al signor ministro alle Infrastrutture e ai Trasporti, e denuncia: “Al ministro Giovannini abbiamo spiegato più volte che la Sicilia è stanca di essere appendice del Continente, e che per essere centrale ha bisogno di infrastrutture strategiche. In Sicilia non se ne realizzano da oltre 20 anni. Il ministro Enrico Giovannini sa benissimo che è sufficiente una forte volontà politica. Solo un bambino può credere che il problema sia tecnico. Il tranello del dibattito sul ponte a una campata o a tre campate è un gioco demoniaco che serve al governo per perdere tempo e arrivare alle elezioni Politiche del prossimo anno. Se il centrodestra non prevalesse, si tornerebbe a recitare la stessa commedia. E’ un film già visto”. E poi, sotto il profilo logistico, Nello Musumeci conclude: “Solo una minoranza di navi mercantili approda in Sicilia o a Gioia Tauro. La stragrande maggioranza, invece, attraversa lo Stretto di Gibilterra per raggiungere il Nord Europa. Il collegamento stabile, sia ponte o tunnel, tra le due sponde di Sicilia e Calabria determinerebbe una maggiore appetibilità da parte della Sicilia in termini di investimenti stranieri. La questione tecnica è soltanto un alibi e lo sanno i siciliani che spero possano avere buona memoria al momento opportuno”.
Angelo Ruoppolo (Teleacras)