Due ulteriori giorni di sciopero e nessuna precettazione per gli operatori ecologici di Porto Empedocle dove lo spettro dell’emergenza igienico sanitaria è ormai alle porte con centro e periferie ridotte a delle pattumiere dove tutti scaricano di tutto. Anche oggi, i netturbini della Realmarina, ormai alle corde per i ritardi di mesi e mesi dei loro stipendi, non sono tornati al lavoro in segno di protesta con la conseguenza che la città è ormai una sorta di discarica a cielo aperto dove i cittadini, disattendendo del tutto l’ordinanza del sindaco Carmina che vieta il conferimento dei rifiuti fino al termine dell’agitazione, approfitta per liberarsi di ogni genere di rifiuto compresi materassi ed elettrodomestici. Intanto, stamattina, la Fit Cisl ha scritto al prefetto Dario Caputo e alle imprese Realmarina per comunicare di avere indetto due giorni di sciopero per il 26 e 27 febbraio ma soprattutto per chiedere un incontro urgente con la prefettura che, al momento, non ha avviato alcuna procedura per la precettazione degli operai che di lavorare ancora senza essere pagati non vogliono saperne. Il sindaco ieri aveva manifestato l’idea di chiedere ad altre imprese di effettuare il lavoro che gli operai si rifiutano al momento di fare ma da più parti viene fatto notare che se non ci sono i soldi per le imprese vincitrici dell’appalto, come si pensa di poter pagare altre ditte che dovrebbero lavorare, come si dice in questi casi, sulla fiducia. Insomma una vertenza sempre più complicata della quale non si vede soluzione imminente all’orizzonte. Non risulta infatti che ci siano importanti somme di denaro in arrivo nelle casse del Comune in modo da dare alle imprese della Realmarina quanto spetta loro per servizi già resi e potere conseguenzialmente pagare gli operai stremati da un ritardo di diverse mensilità di stipendi.