Hanno fatto schifare il magnifico trio del Volo. Prima, durante notti ferragostane, attraverso i soliti noti, i soliti detrattori, i soliti satiri, i soliti dotti, i soliti ladri (che ancora non confessano…), i soliti pseudo giornalisti mandati a fare in culo dagli intervistati (fatto raro), i sofisti di ultima generazione e così via dicendo.
Quando tutto sembrava essere sopito (se ne è parlato fino ad ottobre tra una pelliccia di qua, (che voleva fa ridere a qualcuno), e un proclama di là (che voleva convincere qualcuno), dopo lo straordinario successo del Volo la notte di Natale i soliti noti di cui sopra sono ritornati alla grande. Il tutto solo perchè Agrigento, gli agrigentini onesti, i siciliani onesti, gli italiani onesti, hanno saputo apprezzare e ammirare le bellezze di una città fra le più belle al mondo. Quasi 4 milioni di italiani sono rimasti affascinati dalle straordinarie bellezze agrigentine (che certamente non si trovano in via Michele Caruso Lanza, nè a discesa Mirate e nemmeno a Fontanelle…)
Che schifo, che caldo, che freddo, battute misere degne delle altrettanti misere personalità che le sciorinano, e, quindi il meglio della melma, cappotti, giubini, l’acqua che manca, sudori, le strade sporche e…persino il playback (ultima ora) di uno sconosciutissimo e anonimo musicista della provincia di Agrigento, il quale, dall’alto della sua competenza, si è “accorto” che l’orchestra sostanzialmente ha fatto ridere perchè… (leggete leggete) “non c’era neanche un microfono tra gli orchestrali ma auricolari che permettevano loro di poter simulare le arcate scritte in partitura“. Dunque hanno suonato in playback.
E visto che ce ne mancavano, diamo il benvenuto a questo signore il quale, adesso, non è escluso che possa unirsi al coro di detrattori che ci terranno compagnia almeno per tutto il 2025, quando Agrigento, alla faccia di chi non vuole, non solo sarà Capitale della Cultura, ma saprà esprimere in ogni suo aspetto tutti gli elementi che faranno di questa manifestazione un vero e proprio fiore all’occhiello. Peccato, però, che a goderne, saranno anche loro, miseri, pseudo giornalisti, pseudo sofisti, satiri che cercano like altrimenti piangono, ladri di caramelle e cialde da caffè, camerieri e lestofanti che vogliono fare i moralisti. Fra di loro anche pregiudicati belli e buoni. Che moralizzano!!!
E mentre ancora, in queste ore, si da la caccia al Volo ed alla sua orchestra (la sconfinante promozione a livello nazionale gli ha fatto perdere le già poche ore di sonno…) ecco cominciare a sentire i primi rigurgiti (perchè tali sono) dai soliti noti.
Ma chistu Jimmy Sax cu è, ma chi voli, ma quantu si piglia, e quanti grana s’hannu a spartiri, e picchì tuttu stu ritardu, e picchì i 4 miliuna, e ora a spartizioni di tangenti, a mafia, i colletti bianchi, rossi verdi, celesti, grigio topo e grigio chiaro, e tirituppiti e tiritappiti.
Se davvero Jimmy Sax volesse ascoltare un nostro consiglio è meglio che lasci perdere per la notte di Capodanno ad Agrigento e vada in altre città dove la melma regna sovrana nel posto che merita e non incravattata con sembianze umane nei centri cittadini. E’ giusto che il noto sassofonista non rimanga sdegnato come il Volo, il cui gruppo è rimasto talmente “schifiato” (ad agosto e adesso) che siamo certi non metterà mai più un piede ad Agrigento, nemmeno per venire a ritirare il premio Nobel per la Pace trasferitosi (nel frattempo) da Oslo nella Città più bella dei comuni mortali.
Guardate bene e vedete che già le prime elucubrazioni stanno cominciando a muovere i primi passi. E da domani, il capobranco (non di cane di razza ma di porci, non ce ne vogliano i deliziosi maialini) verrà affiancato dal resto pronto ad azzannare chi osa produrre bellezze per la splendida città di Agrigento.
Il Volo ne sa qualcosa.
Jimmy, adesso arrangiati.
Ma non dirci che non ti avevamo avvisato…