Ancora non attuata la norma della finanziaria regionale sulla stabilizzazione dei lavoratori Asu. L’assessore Scavone punta il dito contro il ministero dell’Economia.
Nell’aprile scorso, in occasione dell’approvazione della finanziaria della Regione Siciliana, si è brindato all’approvazione della norma per la tanto attesa e agognata fuoriuscita dal precariato e la stabilizzazione del lavori Asu, ovvero impegnati in Attività socialmente utili. E invece il brindisi, al momento, si è rivelato un calice amaro, perché tale norma della legge di stabilità regionale non è stata ancora attuata. E perché? Perché il semaforo da Roma è ancora rosso. Si perché il ministero dell’Economia, rivolgendosi a Palermo, a Palazzo d’Orleans, ha invocato lumi sull’articolo 36 della finanziaria regionale, relativo alla stabilizzazione del personale socialmente utile. Ecco perché adesso l’assessore regionale al Lavoro, Antonio Scavone, punta il dito contro il governo nazionale e pretende rimedi.
Scavone annuncia battaglia e premette: “Difenderemo a tutti i costi la norma della finanziaria, approvata ad aprile scorso, con cui il governo Musumeci, con il contributo di tutte le forze sindacali e politiche, ha inteso chiudere una delle pagine più buie del precariato storico”. E poi, a conclusione della riunione di un “tavolo di consultazione sociale permanente sulle problematiche relative al personale Asu”, appositamente costituito insieme ai sindacati di categoria, l’assessore Scavone ha ribattuto: “Sull’articolo 36 abbiamo già inviato lunedì scorso le contro-deduzioni richieste dal ministero dell’Economia. Chiederemo che il governo nazionale autorizzi la deroga al Decreto legislativo 118 del 2011, che impone l’armonizzazione, quindi il bilanciamento dei documenti contabili delle Regioni e degli Enti Locali”. E perché la deroga? E Scavone risponde: “Perché i costi della stabilizzazione li sosterremo noi.
La Regione intende contribuire alle necessità finanziarie della misura della stabilizzazione oltre l’intervallo temporale legato al decreto. Sarà la Regione a pagare quanto necessario ai Comuni che stabilizzano. Questo consentirebbe la storicizzazione della spesa, così come avvenuto per la stabilizzazione dei precari degli Enti Locali”- conclude Scavone. E che significa “storicizzazione della spesa”? Significa che la spesa, ossia il costo della stabilizzazione, è iscritto nel bilancio della Regione come spesa strutturale, e la si paga ogni anno. Ecco perché “spesa storicizzata”. Poi, ancora l’assessore Scavone, tesse le lodi del personale Asu non stabilizzato, e sottolinea: “Si tratta di 4571 risorse umane e professionali che da venti anni sono impiegate all’interno della pubblica amministrazione, e in molti casi sono indispensabili al normale funzionamento degli Enti Locali”.
Angelo Ruoppolo (Teleacras)