Precisazione

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Era il 14 gennaio del 2019 quando il sottoscritto scrisse un articolo che riguardava un botta e risposta tra l’avvocato Salvatore Pennica e l’avvocatessa Francesca Picone.

Quel giorno l’avvocatessa Picone mi chiamò per rilasciare una dichiarazione in merito ad una vicenda che la vedeva personalmente coinvolta; l’avvocatessa quella dichiarazione la rilasciò soltanto a questo giornale.

Dopo meno di 15 minuti mi chiamò il collega di Teleacras e mi chiese il permesso per pubblicare nel suo sito web (Teleacras.com) quella dichiarazione della Picone. Non esitai un solo istante anche perché fra sicilia24h.it e teleacras.com c’è una fattiva collaborazione che dura da diversi anni.

Un’ora dopo successe una cosa che io ritenni strana, solo ed ESCLSUSIVAMENTE dal punto di vista giornalistico. Di fatto l’avvocato Salvatore Pennica rispose a quanto aveva dichiarato la Picone ma lo fece sul sito di Teleacras (non c’era un particolare feeling tra Pennica e questo giornale…) e non in questo che aveva l’esclusiva della notizia.

Ritenni opportuno evidenziare in altro articolo che il modo deontologico usato dall’avvocato Pennica era stato poco corretto. Ribadiamo ancora una volta che il presunto errore deontologico riguardasse solo ed esclusivamente l’attività giornalistica e non certamente quella forense, dalla quale ci teniamo ben lontani dall’esprimere qualsiasi giudizio “deontologico” su questo o quell’altro avvocato, men che meno nei confronti dell’avvocato Pennica. Il titolo è emblematico: “L’avvocato Pennica replica in modo poco deontologico alla avvocatessa Picone”; chiarissimo il riferimento giornalistico!

Spiace, come abbiamo sottolineato più volte, che il passaggio tra la differenza della deontologia giornalistica e quella forense non sia stato ben compreso dall’avvocato Pennica. O almeno le nostre intenzioni erano soltanto quelle e cioè sottolineare che giornalisticamente si presentava alquanto antipatico l’accaduto.

Tutto qui. Se c’è stata incomprensione, non ce ne voglia l’avvocato Pennica; la nostra intenzione non era certamente quella di disquisire sulla sua attività lavorativa.

Si spera che in questo articolo si possa mettere la parola fine ad una vicenda che, senza la volontà di qualcuno, sia stata incompresa sin dall’inizio.

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