Diverse associazioni operative ad Agrigento e provincia, e, in particolare, John Belushi, Bac Bac, Codacons, Legambiente, Konsumer, Mani Libere, Sbem e Titano, sollecitano la costituzione dell’Assemblea consortile pubblica per la gestione del servizio idrico. E affermano: “I sindaci agrigentini che compongono l’Ati, ovvero l’Assemblea territoriale idrica, ad oltre due anni e mezzo dalla risoluzione contrattuale con Girgenti Acque, hanno sistematicamente disatteso direttive ed ignorato diffide formali della Regione. All’Ati, dopo aver prima osteggiato e poi, dopo sei mesi, invocato il commissariamento regionale, è stata nominata la Commissaria ad acta, la quale, dopo nove mesi e mezzo, non ha ancora sciolto nessuno dei nodi del suo incarico, rinnovato due volte. Non ha sciolto il nodo delle gestioni autonome, e sono otto i Comuni che la pretendono in palese assenza dei requisiti di legge. E ciò, tra l’altro, ha determinato l’approvazione di un Piano d’Ambito deficitario dei giusti presupposti normativi, con gravi conseguenze sull’assegnazione dei fondi europei. Infatti il beneficiario dei fondi non è il singolo Comune, ma è l’Ati nella sua interezza, che rischia la sospensione o l’annullamento dei finanziamenti se permanessero irregolarità normative”.
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