Ravello è un posto incantevole, ed è la cornice perfetta per un Festival prestigioso che di anno in anno propone un programma musicale di pregio, in un periodo che abbraccia più mesi e più stagioni, dalla primavera all’autunno. E così mentre si consuma lenta la magia di un posto che sembra davvero sospeso e senza tempo, mentre si riempie di turisti provenienti da tutto il mondo e mentre offre ai visitatori un tripudio di bellezza e di colori, di specialità eno-gastronomiche e di profumi classici della costiera amalfitana, pone gli appassionati di musica nell’imbarazzo della scelta davanti ad un programma di musica classica, tra concerti sinfonici e cameristici.
Anche quest’anno il Ravello Festival, che si svolge in primavera/estate sulla meravigliosa terrazza sul mare di Villa Rufolo, e in autunno all’interno del Duomo e nel suggestivo Auditorium Oscar Niemeyer – luogo dall’acustica perfetta – ha raccolto un grande successo di pubblico e critica. Ormai giunto alla 67esima edizione, il Festival al quale si partecipa gratuitamente, ha ospitato quest’anno le orchestre sinfoniche dei Conservatori campani di Avellino, Napoli, Salerno, l’ensamble di fiati del conservatorio di Benevento, il conservatorio Piccinni di Bari (che ha presentato un omaggio a Nino Rota) nonché il prestigioso conservatorio Santa Cecilia di Roma. Un posto di rilievo dunque è spettato ai giovani musicisti campani e non, alle nuove leve che spiccano il volo nel mondo della musica e che mostrano attraverso virtuosismi e stile, le innumerevoli potenzialità che la musica delinea lungo un percorso fatto di studio, abnegazione e talento.
Quest’anno presente alla rassegna anche un sestetto che riunisce alcuni dei maggiori esponenti del jazz italiano: i Dirty Six ovvero Tommaso Scannapieco contrabbasso, Daniele Scannapieco sax, Lorenzo Tucci batteria, Claudio Filippini pianoforte, Gianfranco Campagnoli tromba, Roberto Schiano trombone.
Una cavalcata in musica, che dalla primavera ha condotto gli appassionati sino alla metà di ottobre. Lo scorso sabato 12 ottobre, quindi in dirittura di arrivo, l’Auditorium di Ravello ha ospitato il Conservatorio di Musica ‘Giuseppe Martucci’ di Salerno sotto la direzione di Nicola Samale con un Concerto per pianoforte e orchestra n.1 in Fa diesis minore, op.1 e un Concerto per pianoforte e orchestra n.2 in Do minore, op.18 entrambi di Sergej Vasil’evič Rachmaninov. Buona la performance dell’orchestra, ottimi i fiati. Degne di nota le esecuzioni pianistiche di Giovanna Basile che ha eseguito il concerto n.1 mostrando la sua attitudine al virtuosismo soprattutto durante il terzo movimento, e di Alessandro Amendola, a cui è toccata l’esecuzione del concerto n.2 eseguito con una maestria ed un talento capaci di evidenziare il romanticismo intramontabile del famoso compositore russo.
Attendiamo la nuova stagione concertistica, il cui programma per il 2020 è già pronto.
Tanti i concerti in cartellone, musicisti provenienti da tutto il mondo e l’omaggio alla musica, nella sua espressione più alta.
Ci sono posti nel mondo in cui, anche se non vuoi, ti imbatterai comunque. Altri invece sono così nascosti e remoti che sarà difficile raggiungere ma che raggiungerai perché ne sentirai il richiamo. Ci sono luoghi affollati e rumorosi che ti porteranno a cercare un luogo dove isolarsi un po’. E allora in un posto come Ravello, affollato in alcuni periodi dell’anno ma mai rumoroso fuori misura, dove sembra esserci sempre bel tempo e un “buon tempo”, dove la storia e le tradizioni si trasformano in una atmosfera intima, si può vivere il connubio tra musica e passioni, tra tempo che resta sospeso tra mare e cielo e il profondo desiderio di farvi ritorno.
Simona Stammelluti