Sono purtroppo numerosi i consumatori che si rivolgono alla nostra associazione per denunciare il recupero crediti aggressivo. Si tratta di operatori del recupero crediti poco seri che utilizzano toni e metodi del tutto inopportuni arrivando a minacciare il malcapitato. Prima di tutto è bene chiarire cosa fanno le società di recupero credito per poi capire come riconoscere e difendersi da quelle aggressive.
Cosa fanno le società di recupero crediti
L’attività di recupero crediti verso i consumatori comprende tutti quegli interventi finalizzati ad ottenere il pagamento di una somma dovuta da un soggetto privato per un debito nei confronti di una impresa. Tale attività deve essere svolta nel rispetto delle normative di legge e dei codici di autoregolamentazione che si sono dati alcuni gestori. In particolare, le società del recupero crediti devono relazionarsi con i consumatori preservando un ruolo di mera intermediazione, che deve essere svolto con professionalità e rispetto dei diritti dei consumatori. Proprio il fatto che il credito sottostante sia relativo ad “rapporto di consumo” impone che possa essere richiesto unicamente il pagamento di somme che le aziende creditrici garantiscono essere come certe ed esigibili. Ne deriva che le società di recupero crediti sono obbligate a sospendere ogni attività nel caso in cui il consumatore comprovi con le dovute documentazioni la pendenza di una “contestazione del credito” o di aver attivato una “procedura di conciliazione” (in tali casi, la società ha l’onere di attendere indicazioni sulla fondatezza o meno dei rilievi del consumatore e istruzioni in ordine alla eventuale prosecuzione delle procedure affidate).
A cosa prestare attenzione
La prima cosa alla quale dobbiamo prestare attenzione se siamo contattati da una società di recupero crediti è la corretta verifica circa la reale esistenza del debito. Teniamo in considerazione che alcune società si affidano a comunicazioni improvvisate che sono facilmente riconoscibili perché il riferimento alla posizione debitoria è molto superficiale e generico (si tratta spesso di messaggi “standard” che ci arrivano via e-mail oppure per posta). In generale, è illegittima ogni modalità di ricerca del debitore, presa di contatto, sollecitazione che sia lesiva della sua riservatezza o della dignità personale: si pensi a quelle sgradite sollecitazioni sull\’utenza telefonica fissa o mobile, all’invio di messaggi Sms, a comunicazioni telefoniche il cui contenuto è preregistrato e quindi poste in essere senza l’intervento di un operatore con il rischio che soggetti diversi dal destinatario vengano a conoscenza del contenuto di chiamata. Ma si arriva persino alle visite a domicilio o sul luogo di lavoro, talvolta con apposizione di messaggi sulla porta di casa idonei a violare le più elementari regole di rispetto della privacy. Può persino capitare di ricevere un Atto di citazione a comparire dinanzi ad un Giudice di pace di un luogo diverso dalla nostra residenza, ma andrebbe verificato con cura perché spesso si tratta solo di intimidazioni.
Non credete a queste frasi!
Insomma, è bene fare attenzione a tutte quelle affermazioni non veritiere utilizzate per indurre i consumatori a pagare:
- non è vero che il mancato pagamento di un debito può comportare ilcarcere, trattandosi di un inadempimento di natura civilistica;
- non è vero che può portare alla dichiarazione di fallimento, per la quale è sempre necessaria un’apposita procedura preceduta dalla emissione di un decreto ingiuntivo o di una sentenza;
- non è vero che al mancato pagamento può far seguito il pignoramento dei beni (o addirittura dello stipendio)perché anche in questo caso è necessario che intervenga un provvedimento del giudice;
- non è vero che si rischia l’iscrizione nella “banca dati dei cattivi pagatori”perché questa è possibile solo se il debito è stato contratto con una banca con una finanziaria.
*Se hai un problema e non sai cosa fare o come fare, dillo a Sicilia24h scrivendo a : unioneconsumatoriagrigento@gmail.com
Manlio Cardella