Proseguono i confronti pubblici tra i candidati alle primarie regionali del centrosinistra. Stallo ancora in casa centrodestra sul sì o no al Musumeci bis.
Proseguono i confronti pubblici tra i tre candidati del centrosinistra, Caterina Chinnici del Partito Democratico, Barbara Floridia del Movimento 5 Stelle, e Claudio Fava, espressione di “Cento passi” e di altri movimenti civici, che si sfidano nelle primarie di coalizione, al voto il 23 luglio, per designare il candidato alla presidenza della Regione. Nel frattempo, nonostante i sondaggi abbiano già acclarato l’apprezzamento per una riconferma di Musumeci, versa ancora in una condizione di stallo il centrodestra che, scontrandosi all’interno sul sì o no al Musumeci bis, rischia di favorire gli avversari come avvenuto a Messina in occasione delle elezioni Amministrative: il temporeggiare fino all’ultimo sulla scelta ha penalizzato l’intera area. I partiti si sono aggrappati alle indicazioni attese da Roma, che però sono giunte molto tardi. E quando è stato condiviso il candidato unico, ormai il rivale più agguerrito, ovvero Federico Basile, scelto dall’uscente Cateno De Luca, è stato già in vantaggio elettorale e infatti ha vinto alle urne. Le elezioni Regionali in Sicilia nel 2017 si sono tenute in data 5 novembre. Cinque anni più tardi appare plausibile che le urne torneranno ad aprirsi nello stesso periodo anche se ancora non ci sono certezze a riguardo. Sarà comunque la Regione in autonomia a stabilire la data delle Regionali 2022, tenendo naturalmente conto di quella che potrebbe essere la situazione sanitaria in Sicilia in quel periodo. La vera incognita infatti resta sempre il Covid, e in autunno si potrebbe tornare alla doppia giornata di voto per evitare assembramenti ai seggi: alle recenti Amministrative invece si è votato nella sola giornata di domenica. La legge elettorale delle elezioni Regionali in Sicilia è stata modificata l’ultima volta nel 2014, quando è stato deciso di applicare una sforbiciata al numero dei deputati eletti che così sono passati da 90 a 70. Per il resto si tratta di una legge elettorale in gran parte proporzionale, che prevede il voto di preferenza e un premio di maggioranza di sette deputati, tra cui anche il Presidente eletto, alla lista del candidato più votato. Oltre al seggio assegnato al secondo candidato presidente più votato, i restanti 62 deputati sono eletti tramite le liste provinciali dove è ammesso il voto disgiunto. Ecco nel dettaglio quanti deputati elegge ogni provincia siciliana: Agrigento 6, Caltanissetta 3, Catania 13, Enna 2, Messina 8, Palermo 18, Ragusa 4, Siracusa 5, Trapani 5.
Giuliana Miccichè (Teleacras)