Dopo lo stop al rendiconto da parte della Corte dei Conti, i deputati di Cateno De Luca hanno presentato un disegno di legge per autorizzare l’esercizio provvisorio fino ad aprile 2023.
Dopo la sospensione del giudizio di parifica del rendiconto 2020 da parte della Corte dei Conti, e il ricorso alla Corte Costituzionale per dirimere i contrasti tra magistrati contabili e governo Schifani sul pagamento a rate del disavanzo, si profilano tempi non certo brevi per la redazione e l’approvazione della Finanziaria. Se infatti dovesse essere confermato l’orientamento della Corte dei Conti, ovvero che il disavanzo di 2,2 miliardi di euro debba essere pagato in tre rate annuali e non dieci, allora il governo regionale sarebbe costretto ad accantonare nella imminente Finanziaria i primi 866 milioni di euro, pregiudicando le altre voci di spesa, oltre a dovere coprire immediatamente un buco di altri 300 milioni per le partite contabili ritenute irregolari nel conto economico e in quello patrimoniale. Ecco perchè i deputati di “Sicilia Vera” e “Sud chiama Nord” di Cateno De Luca hanno presentato all’Assemblea un disegno di legge per l’autorizzazione dell’esercizio provvisorio del bilancio fino ad aprile 2023, ossia per quattro mesi, il massimo contentito dopo la scadenza del termine, il 31 dicembre, per approvare la Finanziaria. E i capigruppo Salvatore Geraci e Ludovico Balsamo spiegano: “Si tratta di uno strumento che consentirebbe la gestione della spesa di natura corrente e gli interventi di somma urgenza. La pronuncia della Corte dei Conti pone oggi la necessità di mettere in atto tutte le azioni necessarie per limitare i danni”. E poi aggiungono: “La nostra proposta legislativa mira ad approvare urgentemente l’autorizzazione all’esercizio provvisorio del bilancio della Regione siciliana fino ad aprile 2023, nelle more del pronunciamento della Corte Costituzionale, e di fare chiarezza sulle possibili soluzioni di questa emergenza finanziaria”. E poi concludono: “Abbiamo chiesto al presidente dell’Assemblea, Gaetano Galvagno, e al presidente della Commissione Bilancio, Dario Daidone, di voler urgentemente dare riscontro alla nostra istanza. Il rischio che le recenti irregolarità sollevate dalla Corte dei Conti, con la conseguente sospensione della parifica del bilancio della Regione relativo all’anno 2020, possano generare una situazione di stallo per l’intera economia siciliana è molto più che concreto e bisogna agire subito”. E nel frattempo, a fronte delle accuse rivolte ai precedenti presidenti della Regione di avere provocato e male gestito il disavanzo, l’ex governatore, Rosario Crocetta, ha ritenuto opportuno replicare. E controbatte: “Nei cinque anni di governo Crocetta, i bilanci della Regione sono stati regolarmente parificati, e ciò dimostra che erano in regola. Nei primi due anni del mio governo il bilancio regionale è stato portato in pareggio, e nei tre anni successivi si è prodotto un avanzo di circa 1 miliardo e 500 milioni”.
Giuliana Miccichè