Regione, il post Sammartino e il “rimescolamento delle carte”

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Il Riesame ha confermato la sospensione dalle cariche pubbliche imposta all’ex assessore Luca Sammartino. Schifani pronto alla sostituzione e ad alcuni ‘cambi chirurgici’ nella giunta.

Il Tribunale del Riesame di Catania ha rigettato l’appello presentato dal difensore, l’avvocato Carmelo Peluso, dell’ex assessore regionale alle Politiche agricole e vice presidente della Regione, Luca Sammartino, della Lega, indagato nell’ambito di un’inchiesta della Procura etnea per la quale lo scorso 16 giugno sono stati notificati 29 avvisi di conclusione delle indagini preliminari per presunte infiltrazioni della criminalità organizzata e episodi di corruzione al Comune di Tremestieri Etneo. A Sammartino sono contestati due presunti casi di corruzione. Il primo è di avere favorito il titolare di una farmacia a Tremestieri Etneo adoperandosi affinchè un suo concorrente non avviasse un’altra farmacia. In cambio avrebbe ottenuto l’appoggio elettorale per la sua candidata alle Europee nel 2019, Caterina Chinnici, al tempo del Partito Democratico, poi eletta e adesso in Forza Italia, del tutto estranea all’inchiesta. Il secondo caso coinvolge due carabinieri, che gli avrebbero fornito notizie su eventuali indagini nei suoi confronti e bonificato da eventuali cimici la sede della sua segreteria. Il presidente della Regione, Renato Schifani, che ha conservato la delega di Sammartino ad interim, ha atteso – almeno così è trapelato – il verdetto del Riesame per procedere non solo alla sostituzione dell’assessore ma anche ad un rimescolamento delle carte in giunta, ormai consueto tagliando di metà legislatura. La difesa di Sammartino intenderebbe ricorrere in Cassazione per ottenere la revoca della sospensione dalle cariche pubbliche che gli è stata imposta. In attesa, forse, sarebbe un tecnico a subentrare al suo posto, e tra i papabili vi sarebbe Salvatore Barbagallo, già consulente di Sammartino in assessorato. Altra casella vuota è l’assessorato all’Economia, perché Marco Falcone è stato eletto al Parlamento europeo e si è appena insediato a Bruxelles. Tra i possibili successori di Falcone vi è l’attuale capo di gabinetto, Salvatore Sammartano, oppure l’ex assessore regionale all’Agricoltura e Pesca, Giovanni La Via. Poi la terza casella è l’assessorato a Territorio e Ambiente, e si ipotizza una staffetta tra l’attuale assessore Elena Pagana con la deputata, patriota anche lei, Giusi Savarino. Sigillato all’assessorato alle Attività produttive è Edy Tamajo, che ha rinunciato al seggio europeo conquistato con oltre 120.000 voti. Altrettanto sigillati sarebbero gli assessorati alla Sanità, con Giovanna Volo, e a Istruzione e Formazione con Mimmo Turano, anche perché lui, dopo lo stop a Sammartino, è l’unico assessore di Matteo Salvini nella giunta siciliana. Incerte sono le quotazioni dell’assessore regionale ai Beni Culturali, Francesco Scarpinato. I Fratelli d’Italia decideranno se blindarlo o se praticare una seconda staffetta interna, dopo la prima all’assessorato Territorio e Ambiente. La Democrazia Cristiana di Totò Cuffaro confermerebbe la sua delegazione a Palazzo d’Orleans, ovvero gli assessori Nuccia Albano, a Lavoro e Politiche sociali, e Andrea Messina, agli Enti Locali. Il Movimento per l’Autonomia di Raffaele Lombardo non discuterebbe su Roberto Di Mauro. Sia Cuffaro che Lombardo ambirebbero a maggiore visibilità in giunta ma al momento Schifani sarebbe orientato a cambi ‘chirurgici’ e non ad una radicale, e soprattutto politica, ‘rispolverata’.

Angelo Ruoppolo (Teleacras)

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