Piano nazionale di ripresa e resilienza, agenda europea e incremento del prodotto interno lordo: si profila positiva l’evoluzione economica e infrastrutturale della Sicilia.
La Sicilia ruota il timone verso il futuro e naviga all’orizzonte di una prospettiva che appare rosea e fiorente, a meno che le apparenze ingannino. Il Pil, il Prodotto interno lordo, viaggia un punto in più rispetto alle previsioni, forte anche di centinaia di milioni di euro di risorse aggiuntive frutto del riconoscimento degli svantaggi che subisce la Sicilia a causa dell’insularità.
Poi altri fondi sono attesi dalla rinegoziazione dei mutui, e poi, soprattutto, dalle occasioni offerte dal Pnrr, il Piano nazionale di ripresa e resilienza, dalla nuova Agenda europea 2021 – 2027, e poi dalla scommessa sulla digitalizzazione dei servizi e della contabilità. Tutto ciò è stato compreso e predisposto nell’aggiornamento del Defr, ovvero il Documento di economia e finanza regionale 2022 – 2024, proposto da Armao e approvato dal governo Musumeci, ossia le fondamenta su cui poi si costruiscono le nuove Finanziarie e le leggi di Bilancio.
E Musumeci, al timone, commenta: “Ci troviamo di fronte a un passaggio epocale. Dobbiamo cogliere le opportunità che il Piano nazionale di ripresa e resilienza e la nuova programmazione europea ci offrono. Usciamo da una crisi di portata storica che abbiamo affrontato con ogni mezzo per sostenere l’economia siciliana. Adesso gli scenari stimati dal Documento di economia e finanza regionale sono favorevoli e vogliamo costruire un futuro più rassicurante per la Sicilia. La nuova Finanziaria avrà questo obiettivo, il governo regionale ha le idee chiare sulle priorità, e a Roma chiediamo di metterci nelle condizioni di farlo, facendoci partecipi delle scelte che ci riguardano e accelerando nel dotare l’Isola delle infrastrutture necessarie” – conclude.
E il comandante in seconda, l’assessore all’Economia e vice presidente della Regione, Gaetano Armao, aggiunge: “In uno scenario di ripresa migliore del previsto, ma su cui insistono debolezze vecchie e nuove, dalle incertezze legate alla pandemia, alla condizione sociale fino al processo di spopolamento in corso, il rafforzamento della digitalizzazione e le misure sulla transizione ecologica costituiscono le basi portanti per la crescita nel prossimo triennio. E la transizione digitale rappresenta per la Sicilia la vera ‘mossa del cavallo’ in termini di sviluppo socio-economico, perché consente di superare i divari e gli svantaggi determinati dalla condizione di insularità”. E poi, proiettandosi verso sud, Armao conclude: “Il ruolo geo-strategico nel Mediterraneo, la posizione di confine europeo verso l’Africa, continente del prossimo millennio, e la centralità logistica della Sicilia sono elementi destinati a rafforzarsi nel prossimo futuro. La necessaria crescita culturale, socio-economica e infrastrutturale costituisce però la pre-condizione non eludibile per tale rafforzamento”.
Angelo Ruoppolo (Teleacras)